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Foto del giorno: Houtouwan, il villaggio reclamato dalla Natura

Foto del giorno: Houtouwan, il villaggio reclamato dalla Natura

Fotografia di Johannes Eisele, villaggio di Houtouwan, Cina, 2022. Uno scatto, un villaggio pressoché abbandonato, una storia da raccontare. Houtouwan è l’esempio perfetto di come la Natura, volente o nolente, riesca a riappropriarsi di ciò che è suo di diritto, sempre. Un diritto che fin troppo spesso dimentichiamo, ignoriamo o addirittura contestiamo, con la superbia di chi crede di essere in capo al mondo, ma pur sempre un mondo che ci ha preceduto e che, purtroppo o per fortuna, ci sopravviverà (o forse no…).

Foto del giorno: Houtouwan, il villaggio reclamato dalla Natura

La storia di Houtouwan è come quella di tanti altri insediamenti sorti in prossimità di un porto naturale, che come tale diventa latore di tutto ciò che è necessario per vivere. Prima di tutto le coordinate geografiche, senza le quali nulla ha davvero senso. Ci troviamo sul versante nord dell’isola di Shengshan, facente parte del più grande arcipelago di Shengsi. Se non l’aveste mai sentito, si tratta di una catena composta da poco meno di 400 isole situate a 64 chilometri ad est di Shanghai.

Houtouwan Cina orientale

Negli anni ’50 dello scorso secolo alcuni pescatori fiutarono il potenziale dell’insenatura sul lato settentrionale dell’isola. Pensarono bene di mettere su qualche casupola, spianare due stradine e collegarle al porticciolo. Il contraltare perfetto alla frenetica vita di città dove vivere in armonia con l’ambiente e con le altre duemila anime insediatesi nel frattempo.

Houtouwan Natura villaggio pescatori

A ritmi lenti, la vita nell’umile villaggio cinese è andata avanti per più di un quarantennio. Poi però l’affiorare di problematiche legate all’assenza di servizi basilari, connessione con la terraferma per così dire “latente” e ricambio generazionale anch’esso vicino al valore nullo, hanno fatto sì che tra anni ’90 e primi 2000 il luogo si trasformasse da paesello di pescatori a borgo di gatti.

Houtouwan spopolamento

Lo spopolamento in questo caso è stato accompagnato da un altro fenomeno, genericamente lento e quasi impercettibile: il ritorno di Madre Natura. Le persone andarono via, in cerca di nuove opportunità neppure lontanamente ravvisabili dalle quattro case spioventi sul vicino mare. E mentre ciò accadeva, la natura si riappropriava degli spazi che un tempo deteneva, certamente mutati dalla mano dell’uomo e dunque corrotti, ma non irrecuperabili. Il grigio ha dato la precedenza al verde dei rampicanti, dei fiori e degli arbusti. Le fotografie che state vedendo sono il risultato di ciò che sto descrivendo a parole.

Ad Houtouwan è stata annullata la distanza ideale tra artificio umano ed essenza naturale. Tuttavia nessuno si è dimenticato del villaggio fantasma sulla piccola isola. Gli enti turistici hanno colto la palla al balzo e, in particolar modo negli ultimi due decenni, curiosi viaggiatori passeggiano fra le stradine desolate dell’insediamento, alla ricerca dello scatto perfetto o della panoramica suggestiva.

Houtouwan panoramica lato nord isola

Le autorità locali allo stesso modo hanno compreso l’entità del fenomeno turistico. Esse regolano gli ingressi nel villaggio, così da poter mantenere sotto controllo l’afflusso di persone e tutto ciò che ne consegue. Sono tante e variegate le letture che si possono cogliere analizzando la vicenda del villaggio di Houtouwan. Dal fascino per i posti dimenticati dall’uomo – ma non dalla natura – agli interessi economici scaturiti da un simile evenienza, passando per macrotematiche quali il contrasto tra civiltà e ambiente o l’abbandono degli ambienti rurali e la loro possibile riqualificazione. Ognuno veda ciò che vuole vedere, ma sia oggettivo nel riconoscere l’innata disparità tra noi e la Natura, di cui siamo legittimi figli, ingrati consumatori e, se continua così, fatali carnefici.