Fotografia della United States Department of the Navy, Golfo Persico, Oceano Indiano, 18 aprile 1988. Una fregata iraniana va in fiamme durante l’operazione Mantide Religiosa. Gli USA attaccheranno forte e quella che si creerà in quel contesto sarà la più grande battaglia navale vista dal secondo dopoguerra. Ripercorriamo insieme la vicenda grazie a questa splendida foto in bianco e nero.

L’Operazione Praying Mantis (letteralmente “mantide religiosa“) avvenne il 18 aprile del 1988 ad opera delle forze della United States Navy. Sia le navi che gli aerei della marina statunitense attaccarono contemporaneamente molte installazioni petrolifere iraniane nel Golfo. Al contempo volgeva verso la fine anche un altro evento sconvolgente di quel periodo e di quell’area.
Parliamo chiaramente della Guerra del Golfo, come la definì la storiografia dell’epoca. Si trattò di un lungo e sanguinoso conflitto scoppiato il 22 settembre del 1980 a seguito dell’invasione irachena dell’Iran. Quest’ultimi si dichiararono, ed effettivamente furono, vittime di un attacco sconsiderato e a sorpresa. Nei fatti l’Iraq non presentò nessuna dichiarazione di guerra formale e diede avvio ad un conflitto della durata di 8 anni.

Tornando alla nostra Mantide però, vediamo cosa successe in questo caso. Il casus belli fu una mina marina che danneggiò gravemente una nave statunitense nel Golfo Persico. Era il 14 aprile 1988 e la fregata statunitense USS Samuel B. Roberts riportò una immensa falla e ben 27 feriti. Troppi per lasciarla passare liscia agli iraniani e per non intervenire in quell’area ormai divenuta invivibile per chiunque e pessima per il transito marittimo.
Quattro giorni dopo, il 18 aprile, cominciò il contrattacco vendicativo americano. Tre gruppi delle forze statunitensi della Surface Action Group o SAG entrarono in azione e diedero avvio all’operazione. Come detto in apertura, in seguito alla risposta al fuoco iraniana, quella “rivincita” si trasformò nella più grande battaglia navale dal secondo dopoguerra in poi.

Alla fine le perdite iraniane furono ingentissime e, nel quadro complessivo della Guerra del Golfo, ebbero un peso importantissimo. Questo evento, insieme all’abbattimento di un aereo nel luglio dello stesso anno, furono fra le cause che convinsero l’Iran a cessare le ostilità con l’Iraq. Alla fine, anche nella nefandezza, qualcosa di positivo si poté cavare da quello scontro.