Siamo tutti concordi sul fatto che feste e vacanze ci facciano bene e che non ce ne siano mai abbastanza, giusto? Beh, però non tutti la pensano così. Di sicuro ci furono alcuni antichi Greci e Romani alquanto famosi che non erano poi così convinti che stare a casa dopo settimane di intenso lavoro fosse un toccasana. E a dirlo erano nomi celebri come Galeno e Seneca.
Cosa ne pensavano Galeno e Seneca delle vacanze?
Mentre alcune personalità del passato sostenevano che riposare fosse importante, come Plutarco di Cheronea, ecco che non tutti erano convintissimi che starsene a casa dal lavoro, magari per qualche festività o magari per una meritata vacanza, facesse poi così bene alla salute.
A dire il vero, anche all’epoca, c’era l’abitudine di spedire i malati in vacanza in questo o quel posto, convinti che sarebbero stati meglio. A volte funzionava, a volte no. Esattamente come adesso. Lo stesso Galeno, medico vissuto fra il 129 e il 216 d.C. circa, sosteneva che l’acqua di Mitilene, sull’isola greca di Lesbo, funzionasse egregiamente contro gonfiore, idrope e obesità.
Ma sempre Galeno, in altre occasioni, spiegava che alcune persone, in vacanza, tendevano a peggiorare la salute. Questo perché suddette persone, al posto di usare le vacanze per ripristinare la propria salute, le utilizzavano per mangiare e bere troppo. Ops Galeno, ci hai beccati.
Delo stesso avviso anche lo scrittore greco Ateneo, il quale aveva notato che tutti attendono ansiosamente le feste solamente perché le tavole sono piene di cibo e bevande. Beh, what else?
E Seneca? Beh, per lui festività e vacanze erano solo uno spreco di tempo. Anzi: secondo il filosofo l’abitudine religiosa di prendersi ogni singola domenica di riposo dal lavoro voleva dire che le persone sprecavano “un settimo della loro vita”.
Più categorico ancora lo scrittore Claudio Eliano: per lui le festività erano solamente una scusa per essere pigri. Senza nulla togliere al lavoro di filosofo e di scrittore, forse all’epoca un uomo che lavorava in miniera o nei campi tutti i giorni poteva vedere le festività sotto un’ottica un tantino diversa.