Erone di Alessandria, chi era costui? Si tratta di un famoso scienziato ed ingegnere del I secolo, degno antesignano di Leonardo Da Vinci. Fra brocche magiche, macchine a vapore e quant’altro, Erone era avanti anni luce rispetto ai suoi tempi.
Breve storia di Erone di Alessandria
Come spesso accade in questi casi, nessuno sa molto delle origini di Erone. Sappiamo che arrivava da Alessandria d’Egitto, ma lo stesso Carl Boyer sostiene che il suo lavoro e la sua matematica avessero forti influenze partiche e greche.
Non si sa neanche quando sia nato o morto con precisione. Tuttavia scritti di Columella, un agricoltore romano, dimostrano che era ancora vivo nel 62 d.C. L’ipotesi attuale più accreditata è che Erone sia nato fra il 10 e il 20 d.C. e sia poi morto fra il 70 e il 100 d.C.
Viveva comunque ad Alessandria d’Egitto e qui, probabilmente, studiò nel grande Tempio delle Muse, una sorta di università che includeva un centro di ricerca, di istruzione e anche la Grande Biblioteca di Alessandria.
La sua mente vulcanica era avanti secoli, forse millenni, rispetto ai suoi tempi. Le sue idee non avrebbero sfigurato durante la Rivoluzione Industriale. Meno noto, forse, di Leonardo Da Vinci, con lui condivideva il genio e la visione.
Numerose le sue invenzioni:
- porte automatiche per i templi, azionate accendendo i fuochi sugli altari
- delle specie di robot a grandezza naturale
- uccelli canterini meccanici
- stoppini auto-taglianti per lampade
- una sorta di arcaico contachilometri (o comunque uno strumento per misurare la distanza)
- il meccanismo alla base di un wc con scarico a sifone
- un’autompompa
- un meccanismo con una spada che tagliava il collo di un cavallo meccanico, con testa del cavallo che però riusciva a rimanere attaccata al corpo
- delle brocche magiche in cui, tramite una serie di scompartimenti interni, tubature, sifoni e for per l’aria, un presunto “mago” poteva alternare il versamento di acqua o vino nello stesso recipiente. Vi ricorda niente? Un certo miracolo di trasformazione dell’acqua e il vino? Si pensa, infatti, che la classe aristocratica e le classi sacerdotali fossero conquistati da tale prodigio, i primi come puro intrattenimento, i secondi per sedimentare le proprie credenze. Ma si tratta di pure ipotesi, ovviamente
In virtù di questi suoi automi, ecco anche che era conosciuto come Michanikos, l’“Uomo Macchina”.