“Parigi val bene una messa”. Ma che significa questo famoso proverbio? E che origine ha? Per capirlo bisogna spostarsi in Francia e tornare indietro sino al Cinquecento, all’epoca delle Guerre di Religioni. Nel farlo, cerchiamo di ricollegarci alla figura di Enrico IV di Borbone, re calvinista in una cattolica Francia.
Fra il 1562 e il 1598 la Francia fu dilaniata da otto sanguinose guerre di religione fra la maggioranza cattolica e una cospicua minoranza di ugonotti, ossia i calvinisti francesi. Il nome ugonotto deriva dal tedesco “eidgenossen” – “confederato” – in quando Giovanni Calvino, padre, appunto, del Calvinismo, aveva predicato la propria dottrina nella città di Ginevra, appartenente, oggi come allora, alla Confederazione Elvetica. Le due parti si coalizzarono formando due leghe armate: quella cattolica, comandata dal Duca di Guisa, e quella ugonotta, guidata dall’ammiraglio Coligny. Nel 1572 il Coligny fu assassinato e gli succedette Enrico di Borbone, re di Navarra.
Nel 1584 morì inaspettatamente Francesco, fratello minore ed erede del Re Enrico III di Valois, privo di prole. Secondo le leggi di successione francesi, il trono sarebbe spettato all’ugonotto Enrico di Borbone. Tale situazione allarmò ovviamente il Papa e la Spagna (superpotenza cattolica). Queste iniziarono a supportare attivamente la Lega Cattolica di Enrico di Guisa, nel tentativo di far cingere la corona ad un altro candidato, cattolico. Scoppiava dunque l’ottava guerra di religione.
Nel 1589 morì il Re Enrico III ed Enrico di Borbone divenne Re Enrico IV di Francia. Ma il suo trono non sarebbe stato assolutamente saldo se non avesse messo a tacere l’opposizione che gli giungeva dal Papa, dalla Spagna e dal popolo francese, in maggioranza cattolico. Perciò, con un grande colpo di scena, nel 1594 Enrico abiurò alla fede calvinista in favore di quella cattolica. Ed è proprio in questa occasione che sembra abbia pronunciato al celebre frase “Parigi val bene una messa”. Essa, appunto, significa che vale la pena compiere un sacrificio se esso permette di raggiungere uno scopo più alto. Infine, a seguito di questo atto, anche Filippo II di Spagna e il Papa riconobbero Enrico IV quale legittimo re di Francia.