Vogliamo pensare ai progettisti delle prime uniformi in uso durante la Prima Guerra Mondiale come a degli irrefrenabili nostalgici del Medioevo. Altrimenti non riusciamo proprio a spiegarci come siano nati elmi e armature dall’aspetto così bizzarro da sembrare usciti da un film fantasy dal budget bassissimo, infimo. Eppure si tratta di una realtà fattuale, lontana più di un secolo ormai.
Ma cerchiamo di inquadrare per un attimo questi sperimenti mal riusciti, perché di questo si tratta. Allo scoppio della guerra nel 1914, gli eserciti di tutte le nazioni si ritrovarono a fare i conti con un conflitto brutale, tanto per le modalità con le quali esso di palesava, quanto per i macchinari bellici in dotazione. A tali estremi urgevano dei rimedi, estremi anch’essi. Quindi ritorniamo ai nostri progettisti amanti del Medioevo; questi diedero vita, ad esempio, a degli elmi in acciaio dal gusto duecentesco.
Eppure chi l’avrebbe mai detto che il problema più grande di questi elmi medievaleggianti non era l’aspetto quanto più il materiale di cui erano fatti. Questi elmi assorbivano malissimo i proiettili, perché si deformavano eccessivamente con l’urto, causando talvolta delle violente ferite alla testa. Insomma, si poteva incorrere in delle lesioni non per il proiettile in sé ma per la cattiva qualità dell’emo. Ovviamente in breve si ricorse all’utilizzo di altre leghe.
Ma noi vi abbiamo parlato di armature…Infatti non erano solamente gli elmi a creare imbarazzo per quanto riguarda la scomodità e le forme. Alcune armature in acciaio in dotazione all’esercito statunitense (soprattutto per i reparti dotati di mitragliatrici leggere) gridavano Medioevo da tutti i lati. Oltre che l’aspetto rivedibile, vi lasciamo immaginare il peso di queste corazze. In una guerra in cui la mobilità era tutto, realizzare strutture difensive del genere era un clamoroso autogol.
Restando sul tema “corazze troppo buffe per essere vere”, come possiamo non citare la favolosa Brewster Body Shield. Chi indossava questa corazza poteva sentirsi al centro di un racconto supereroistico. Pesante all’incirca 20 kg, composta da una lega di nichel e cromo, l’armatura era pressoché a prova di proiettile; l’unica problematica (guarda un po’…) riguardava la mobilità, limitata del tutto. Naturalmente fu un’idea degli USA, ma non avevamo dubbi sul merito.
Potremmo continuare all’infinito, citando ad esempio i “cavalieri” corazzati georgiani tra le fila russe contro gli ottomani (erano soliti assaltare con scudo e spada…Nel 1915…); anche gli Arditi italiani avevano in dotazione delle armature pesanti composte da piastre d’acciaio assemblate – si dice fossero abbastanza efficienti ma non ne siamo troppo sicuri. Così i tedeschi, con le loro Grabenpanzer, armature da trincea provenienti dalla migliore manifatturiera bellica teutonica. Arrivavano a pesare anche loro 20 kg. Ma ehi, il Medioevo era alla moda nel primo novecento.