La cultura degli Anime, ovvero le opere di animazione di origine giapponese, è ormai un fenomeno mondiale. La sua lunga corsa parte da molto lontano, oltre 100 anni fa, nel 1917. In questo anno ci sono i primi esempi commerciali inerenti tale cultura, anche se la vera e propria esplosione si avrà solo negli anni ’60. Di sicuro Akira Toriyama fu tra i latori e diffusori principali della fama degli Anime. E se ancora non avete capito di chi stiamo parlando, ve lo diciamo con due semplici parole: Dragon Ball.
Il disegnatore giapponese nasce a Nagoya, nell’isola di Honshū, la più grande di tutta la nazione, nell’aprile del 1955. Già da alunno delle scuole elementari inizia la forte passione per il disegno che lo porterà a diventare un’artista di fama mondiale. Dopo aver visto il famoso cartone Disney “La carica dei 101” capisce che vuole fare quello nella sua vita, e lo farà davvero bene.
Si iscrive dunque alla Prefectural Industrial High School, la più prestigiosa scuola di disegno di Tokyo e consegue il diploma. La sua strada è ora spianata, può camminare dritto verso il successo. Nel 1981, a soli 7 anni dal diploma in questione, vince il prestigioso Premio Shōgakukan per i manga Shonen (fumetti di azione e combattimento) con Dr. Slump. Se il titolo non vi dice niente, forse la sua protagonista bambina vi dirà qualcosa. Stiamo parlando della fantastica e fortissima Arale.
Firmato un contratto decennale con la Shūeisha, prestigiosa casa editrice giapponese, inizia a dedicarsi al suo capolavoro assoluto: Dragon Ball. Il primo numero è pubblicato sul numero 51 di Shōnen Jump del 1984. Ecco il boom, la serie diventa una mania, indiscutibilmente bella e affascinante. Sarà la seconda per vendite in tutto il Giappone, seconda solo a One Piece, altro capolavoro anime, di Eiichirō Oda.
I confini nazionali non possono trattenere una fama così straripante, Dragon Ball arriva in Europa e nel mondo. È un successo clamoroso anche qui. L’opera andrà avanti per ben 11 anni, concludendosi solo nel 1995, con 519 capitoli all’attivo. Un piccolo aneddoto riguarda la volontà di Toriyama stesso di fermare la serie, trovando però l’opposizione della casa editrice. Dirà di odiare gli stessi combattimenti che stava scrivendo nelle parte conclusiva dell’opera. Paradossale, perché mezzo mondo, nello stesso tempo, li stava amando alla follia.
L’8 marzo, a causa di un ematoma subdurale acuto, si spegne nel suo Giappone Akira Toriyama. La luce che ha acceso negli occhi di molti bambini che ancora provano a fare l’onda energetica non si spegnerà però mai. Ora tutti alla ricerca delle Sfere del Drago per farlo tornare in vita, o almeno per dirgli grazie, un’ultima volta.