Quella di oggi è una storia strana e un po’ inquietante, quasi surreale. Il protagonista è un giovane bambino indiano di fine XIX secolo che visse fra i lupi e come un lupo morì. I pochi particolari noti della sua vicenda la rendono ancora più intrigante e quasi spaventosa. Questa è la storia di Dina Sanichar, l’uomo lupo di fine Ottocento.
Dina era un bambino alquanto particolare. Nacque intorno al 1860, ma come anticipato non si hanno notizie certe sulla sua vita. Nel febbraio del 1867, quando l’uomo lupo aveva circa 6 anni, dei cacciatori lo ritrovarono in una grotta a Bulandshahr, in India. L’elemento sensazionale era però dato dalla sua “famiglia”. Dina era stato adottato e cresciuto da un branco di lupi.
Il gruppo di cacciatori prese il piccolo lupetto e lo porto al Sikandra Mission Orphanage in un sabato dello stesso anno. Proprio da ciò prese il nome di “Sanichar“, riferito al giorno della settimana in cui arrivò all’ospedale per orfani. Una volta arrivato, riferirono i medici, camminò a quattro zampe e mangiò carne cruda.
Inoltre, come retaggio della sua infanzia in natura e immerso fra i lupi, Dina non parlava. Non riusciva ad articolare bene le parole e si limitava ad emettere dei suoni molto semplici. Alle volte questi suoni erano estremamente simili ad ululati o versi animaleschi. Non è che Dima non parlasse, parlava la lingua che da piccolo ascoltava.
Dopo il suo ritrovamento visse immerso fra gli uomini ma, nonostante ciò, non riuscì mai a comunicare con essi. Dina non imparò mai nessun linguaggio umano, fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1895. Inoltre il giovane uomo lupo era un fumatore incallito e ciò probabilmente accrebbe il suo problema di salute, la tubercolosi. Fu proprio questa malattia a portarlo alla morte.
Ma le abitudini strane di Dina non finiscono qui. Un’altra peculiare abitudine del giovane, anche mentre si trovava tra gli umani, era quella di pulirsi i denti con le ossa, proprio come faceva in natura. La storia del giovane selvaggio fini molto presto, ma almeno Dina può dire di aver vissuto due vite, anche se ne scelse sempre e solo una: quella da lupo.