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Dalla città greca di Eretria emerge un pavimento raffigurante dei satiri

Da un pavimento nell’antica città greca di Eretria (sull’isola di Evia, in Grecia) è emerso uno straordinario pavimento a mosaico che raffigurava due spiriti ibridi, con corpi umani, ma alcuni tratti animali. Si tratta della raffigurazione di due satiri.

I satiri del pavimento a mosaico di Eretria

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Crediti foto: @Ministero della Cultura Greco

Come dicevamo, il mosaico è stato trovato durante alcuni lavori alle condutture dell’acqua nella parte moderna della città di Eretria. La cittadina, infatti, ospita le rovine di un insediamento arcaico, un’importante città greca a metà del primo millennio a.C.

Inevitabilmente, dunque, quando si va a scavare, ecco che è possibile che salti fuori qualche reperto inaspettato. In effetti, durante i lavori di costruzione delle condutture, ecco che è tornata alla luce parte di una casa del IV secolo a.C. di cui si è conservato perfettamente il pavimento a mosaico.

Una nota del Ministero della Cultura greco ha spiegato che la casa si trova nel cuore della città antica. L’edificio ha una stanza a quattro lati con pianta quasi quadrata, all’interno del quale si trova il pavimento a mosaico.

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Tale mosaico è composto da piccoli ciottoli naturali e raffigura due figure maschili con caratteristiche animali, fra cui code, corna e orecchie appuntite. Questo fa sì che si tratti di satiri, spiriti della natura presenti nell’antica mitologia greca (i fauni poi della mitologia romana).

I satiri, effettivamente, sono spesso raffigurati come un mix fra tratti umani maschili e tratti appartenenti ad animali come capre o cavalli. Creature selvagge, i satiri erano spesso associati a Dioniso, il dio greco non solo del vino, ma anche della natura selvaggia, della fertilità, del piacere, dell’estasi e della follia rituale (nella mitologia romana sarebbe poi diventato Bacco).

archeologo

In effetti i satiri sono spesso raffigurati mentre bevono, banchettano, danzano o si abbandonano a vizi dissoluti insieme alle donne. Nel mosaico in questione vediamo un satiro di aspetto più giovanile mentre suona un flauto doppio. L’altro satiro, barbuto e dall’aspetto più adulto, sembra danzare. Particolare l’uso dei ciottoli gialli per raffigurare i capelli biondi di entrambi i satiri.

Le caratteristiche della sala indicano che si trattava di uno spazio adibito a banchetti, riunioni o celebrazioni varie. Secondo gli archeologi, l’edificio risale probabilmente alla metà del IV secolo a.C., un periodo durante il quale nell’antica Eretria fiorirono lussuose case private.

Queste residenze tendavano a seguire uno stile architettonico ben preciso: c’era un cortile centrale intorno al quale correvano le aree private, quelle riservate alla famiglia e le aree pubbliche, quelle usate per i banchetti e le occasioni ufficiali.