Daimyò, letteralmente ”grande nome”, si tratta di guerrieri che erano in grado di esercitare un controllo amministrativo su un’area. Questi uomini sono passati alla storia come i grandi signori della guerra, sempre in conflitto tra loro per espandere il proprio territorio. Verso la fine dell’epoca Heian e l’inizio dell’epoca Kamakura un daimyò (grande uomo) era una persona che possedeva grandi estensioni di terra. In contrapposizione allo shômyô (piccolo nome) che, invece, non aveva molte proprietà. Ad un certo punto assistiamo ad un crollo dell’Autorità centrale. Si va a creare, in questo modo, un vuoto di potere che permette ai guerrieri di espandere molto rapidamente la loro egemonia.
Ma questa espansione vuol dire anche conflitto armato con le altre realtà locali, dando inizio ad un nuovo periodo della storia Giapponese, caratterizzato da guerre interne. Essi rivendicavano e mantenevano l’autorità sulla loro terra difendendola dagli invasori, o dai concorrenti. Alla fine, il ruolo dei Daimyo si incorporò nella struttura ufficiale del governo quando il Giappone, ancora una volta, passò sotto una forte autorità centralizzata, nel periodo Edo. In questo modo il tessuto sociale si andava amplificando. I guerrieri servivano il signore in una sorta di rapporto di vassallaggio. Dei samurai di alto rango e dei rusuiyaku li affiancavano nell’amministrazione dei territori.
Alla fine del regime Tokugawa, i daimyò si erano distaccati dalla realtà dall’impianto governativo e svolsero essenzialmente da punti di riferimento aristocratici dei loro domini. Non fu molto difficile abolire questa classe aristocratica. Infatti, nel 1868 il Giappone abolì lo shogunato e nel 1869 questi guerrieri si videro costretti a riconsegnare tutti i loro titoli all’Imperatore.
Diventarono, in questo modo, dei semplici amministratori di territori che corrispondevano in gran parte ai loro precedenti domini. Nel 1871 i domini furono aboliti e gli ex guerrieri si ritirarono a Tokyo, si configuravano come una nobiltà che ben presto si sarebbe estinta .