Se siete dei tipi competitivi e vi sentite subito feriti nell’onore, nascere all’inizio del ‘900 avrebbe potuto aiutarvi molto. La tradizione dei duelli è secolare, da quelli a scopo ludico nell’impero romano a quelli per difendere il proprio onore nelle epoche successive.
E di onore si trattava ancora all’inizio del XX secolo, quando si tentò di rendere i duelli uno sport olimpico.
Il problema di fondo, lo avrete intuito, erano i proiettili. Mantenere il piombo avrebbe reso più competitivi e adrenalinici i duelli ma era un po’ rischioso. Non si poteva ufficializzare uno sport con almeno un ferito, nel migliore dei casi, alla volta. Delle contromisure erano necessarie.
A cavallo tra Francia, Inghilterra e Stati Uniti in molti si impegnarono per migliorare l’usanza tanto da renderla uno sport a tutti gli effetti. Fu in questo contesto che i proiettili di piombo lasciarono il posto a quelli di cera. Non che non causassero danni, anzi, ma almeno non si moriva ad ogni duello.
Iniziò a circolare una nuova denominazione, quella di “duelli incruenti“, proprio per sottolineare le migliorie apportate. Inoltre si iniziarono ad usare protezioni sempre più sofisticate che facevano somigliare i partecipanti della sfida sempre più ad esperti sommozzatori.
I “duelli incruenti”, inutile dirlo, non furono una disciplina ai Giochi Olimpici del 1908. Troppo rischiosi. Ma gli organizzatori non demorsero e organizzarono una competizione parallela, non riconosciuta però da nessun organo ufficiale di sport. La Carnegie Hall, a New York, divenne la prima sede ufficiale di questo nuovo sport, che presentava regole precise.
Un manipolo di uomini dunque provò a rendere il duello parte integrante delle Olimpiadi, ma senza risultati. Il padre del moderno paintball, che a sua volta ha sostituito la vernice alla cera dei proiettili, rimase poco praticato ma comunque non si può negare che una partitella tutti noi l’avremmo fatta.