Questa volta torniamo in Italia, più precisamente ci recheremo a Pescara. Qui si stavano svolgendo degli scavi per un lavoro di ampliamento del terzo binario fra le stazioni ferroviarie di Pescara Centrale e Pescara Porta Nuova. Immaginate la sorpresa degli operari della Rete Ferroviaria Italiana quando, nel bel mezzo delle operazioni di scavo, hanno trovato i resti di un bastione del Cinquecento!
Cosa sappiamo del Bastione di Pescara?
A spiegare qualcosa di più sul Bastione San Vitale è la Soprintendenza di Chieti e Pescara. Nel XVI secolo qui edificarono la fortezza di Pescara, nota come Bagno borbonico e facente capo all’impropriamente detto Regno di Napoli (già vicereame sotto gli Asburgo).
Fu Carlo V d’Asburgo a volerne l’edificazione. Tale fortezza divenne uno dei capisaldi del regno, insieme a quella di Capua, Gaeta e Reggio Calabria. Ma si sa, lo scorrere della storia costruisce e demolisce ed ecco che arriviamo alla fine dell’Ottocento quando buttarono giù i bastioni per favorire un processo di riammodernamento urbanistico.
Considerate le successive modifiche del centro storico di Pescara, ecco che praticamente l’unico edificio dell’epoca rimasto più o meno intatto è la caserma di fanteria, quella che oggi ospita il Museo delle genti d’Abruzzo.
Carlo V costruì la fortezza anche pe proteggere il suo regno dagli assalti della flotta ottomana che, puntualmente, arrivò nel 1566. Ma la fortezza riuscì a resistere grazie a Giovan Girolamo Acquaviva, duca di Atri che respinse gli uomini inviati dal sultano Solimano il Magnifico (volevano conquistare le Isole Tremiti e il Santuario di Santa Mariana Mare, ma non ce la fecero).
Ulteriori bastioni, poi, furono costruiti per ordine di Filippo II di Spagna.
Ma arriviamo all’oggi. Dal 2020 vanno avanti i lavori di RFI e da allora sono saltati fuori diversi elementi delle suddette fortificazioni. Fra di essi figura anche il contrafforte del Bastione San Vitale. Solamente un mese fa è stato scoperto una parte di muro della fortezza. Mentre una soglia con tanto di spazio per i cardini della porta è emersa durante gli scavi per una pista ciclabile.
E adesso abbiamo anche i resti del Bastione San Vitale. Il progetto di recupero ovviamente prosegue. L’idea è quella di tutelare i resti del Bastione e valorizzare tutta l’area.