Storia Che Passione
arca noè

Cosa ci dice l’archeologia sul Diluvio Universale e sull’Arca di Noè?

A quanto pare i membri del Mount Ararat and Noah’s Ark Research Team hanno scoperto una coincidenza incredibile. Nel luogo dove si pensa sia stata collocata l’Arca di Noè al termine del suo servizio (ovvero dopo la vicenda del diluvio), gli archeologi sostengon odi aver trovato tracce di antiche e catastrofiche inondazioni. Che nella storia dell’Arca di Noè e del diluvio universale ci sia qualcosa di vero?

L’Arca di Noè e quel misterioso diluvio

arca noè
Crediti foto: @Simon de Myle, Public domain

I ricercatori hanno raccolto campioni di roccia e terreno nella zona della formazione di Durupinar, una struttura geologica di 164 metri e dalla sospetta forma simile a un’arca. Tale struttura si trova a circa 30 chilometri a sud della cima del Monte Ararat, vicino al confine fra Turchia e Iran.

Le analisi effettuate presso l’Università Tecnica di Istanbul hanno confermato che quella zona, un tempo, si trovava sott’acqua. I test, infatti, hanno trovato tracce di argilla, depositi marini e resti organici, fra cui molluschi. Si tratta di materiali un po’ strani da trovare in una regione che adesso è secca e asciutta.

I resti risalgono al 3000-1500 a.C., perfettamente allineati con la cronologia del periodo in cui si pensa sia avvenuto il diluvio universale descritto nella Genesi della Bibbia (e presente anche in altri testi e religioni).

arca parcheggio
Crediti foto: @NoahsArkScans

In una dichiarazione pubblicata sul Jerusalem Post, i ricercatori hanno spiegato che le loro analisi dimostrano che quella regione ospitava la vita in quel periodo. Ma ad un certo punto l’area venne ricoperta dall’acqua, il che induce a sospettare un evento catastrofico di grande portata.

Secondo i ricercatori la formazione di Durupinar potrebbe benissimo combaciare con i resti fossilizzati dell’Arca di Noè. La scoperta della formazione risale al 1948, quando a trovarla per primo fu un contadino curdo. Tuttavia l’area divenne maggiormente nota nel 1951, quando Ilhan Durupinar, un capitando dell’esercito turco, la notò durante una missione di mappatura per conto della NATO.

Ovviamente la maggior parte dei geologi ha bocciato categoricamente l’idea che tale formazione geologica possa essere collegata in qualche modo al racconto biblico del diluvio universale. Ma per i fautori della narrazione veterotestamentaria, trovare un sito con una forma e dimensioni compatibili con l’Arca, aggiungendoci poi le prove che un tempo l’area fini sott’acqua a causa di un qualche evento catastrofico, beh, capirete bene che sia una manna dal cielo. Una scoperta del genere non fa altro che alimentare le loro tesi.

Certo, la Genesi sostiene che l’Arca si arenò sui monti Ararat, ma non è possibile che la montagna sia un luogo adatto per il rimessaggio finale dell’imbarcazione. Il monte, infatti, è alto 5.137 metri ed è coperto di neve fino alla cima; impensabile credere a un diluvio di una tale portata. Dunque ecco spiegato perché la formazione di Durupinar, nelle vicinanze dell’Ararat, sia uno dei siti più promettenti. Anche perché qui intorno pare ci siano tracce di antica attività umana.

arca ararat
Crediti foto: @Vyacheslav Argenberg/ CC BY-SA 4.0

Se vi state chiedendo perché i geologi respingano tale tesi, è presto detto. Secondo loro è impossibile che la formazione sia una barca di legno fossilizzata. Questo perché ci sono dei meccanismi e processi geologici ben precisi che ne spiegano la formazione. Inoltre, qualche migliaio di anni di solito non è un tempo sufficientemente lungo per fossilizzare il legno. Fra dubbi e perplessità, comunque, la scoperta di questa antica catastrofe rimane comunque intrigante.