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Compiti scolastici di 800 anni fa: il disegno del bambino a cavallo che stermina suoi i nemici…

Diciamo che le cose sono cambiate poco nel corso della storia. Adesso i bambini si disegnano mentre guidano auto da corsa o fanno balletti su TikTok, mentre 800 anni fa, a quanto pare, preferivano disegnarsi mentre, a cavallo, andavano a uccidere nemici. Almeno, questo è quello che sembra indicare il disegno di questo bambino.

Il disegno di un bambino di 800 anni fa

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Crediti foto: @Лапоть, CC0, via Wikimedia Commons

Quello che vedete in foto è il disegno fatto da Onfim, un bambino di sette anni. Probabilmente Onfim doveva fare i compiti, ma, esattamente come i bambini di adesso (e probabilmente anche quelli del futuro), annoiandosi un po’ decise che era meglio scarabocchiare qualcosa di più interessante.

Così decise di autoritrarsi come un cavaliere che, a cavallo, uccideva in nemici. Particolarmente fiero della sua opera d’arte, poi, Onfim aveva anche firmato i suoi schizzi. Perché Onfim non si fermò a un solo disegno, no, lui creò un’intera collezione di disegni (i suoi insegnanti dovevano essere particolarmente noiosi).

Sono infatti più di dodici i disegni fatti dal bambino su sottili pezzi di corteccia di betulla. Realizzati intorno alla metà del XIII secolo, il talento artistico in erba di questo giovane pittore è rimasto preservato per secoli grazie al terreno umido e povero di ossigeno di Novgorod, uno stato medievale slavo orientale che, successivamente, divenne parte della Russia.

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Crediti foto: @ http://www.gramoty.r, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

L’autoritratto di Onfim, noto anche come Gramota n.200, include, nella medesima pagina, sia i suoi esercizi in alfabeto cirillico che il disegno di lui stesso, raffigurato come un cavaliere a cavallo, con in mano un’arma simile alla spada e un nemico sconfitto. Accanto al disegno c’è poi la sua firma: ОНѲИМЄ.

Le figure stilizzate sono state disegnate in modo alquanto rozzo, indizio che ha permesso di ipotizzare che fossero ad opera di un bambino. Curiosamente le figure hanno espressioni molto severe, toraci torondeggianti, gambe un filino troppo lunghe e poche dita sulle mani. Ohibò, forse frutto dell’AI? No, solo di un bimbo annoiato dai compiti e con una fervida immaginazione.

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Gli archeologi di Novgorod (cittadina a sud di San Pietroburgo) trovarono i primi testi russi realizzati su corteccia di betulla nel 1951. E da allora ne sono saltati fuori più di 1.200. Prima che la carta divenisse di uso comune, ecco che in zona usavano la morbida corteccia di betulla per scrivere e disegnare, graffiandola con strumenti di metallo o osso.

La maggior parte di tali testi riportavano transazioni commerciali o trascrizioni di passaggi della Bibbia. Ma non quelli di Onfim. Certo, il bimbo annotò diligentemente anche salmi e inni, ma quando i maestri erano distratti, ecco che si divertiva a scarabocchiare figure dallo stile semplice. Purtroppo non è dato sapere cose accadde a Onfim. Da grande divenne un cavaliere come sognato da piccolo? O si accontentò di diventare un mercante, un monaco o, peggio, un insegnante come quelli che lo avevano annoiato a tal punto da spingerlo a scarabocchiare i suoi compiti?