Sei un antico Romano e non sai come “sballarti”? Beh, con i funghetti allucinogeni sono buoni tutti. Perché non procurarsi allucinazioni mangiando il cervello dei pesci? E non di pesci qualsiasi, bensì della Sarpa salpa, meglio nota come salpa o pesce dei sogni. Si tratta di un pesce simile all’orata, presene nel mar Mediterraneo e dalle note proprietà tossiche e allucinogene.
La salpa, il pesce che provoca allucinazioni
In realtà questi pesci allucinogeni li troviamo nel mar Mediterraneo, attorno alle Hawaii, in Polinesia, nell’oceano Atlantico e in quello Indiano. In alcune pari del mondo, come la Tunisia, la Francia e Israele, è considerato un pesce commestibile, mentre in Italia e Spagna no.
Tecnicamente parlando, è solo il cervello di questi pesci ad avere proprietà allucinogene, il corpo non dovrebbe essere pericoloso. Ma se si mangia la testa con tutto il cervello, ecco che si manifestano incubi e allucinazioni.
Uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Toxicology, ha raccontato le esperienze di due uomini che avevano mangiato questo pesce. Uno dei due, un uomo di 40 anni, dopo aver mangiato quella che pensava essere un’orata al forno durane una vacanza a Cannes, ha cominciato a sentirsi debole e stanco. Poi sono arrivai la nausea e il vomito, accompagnati da una forte debolezza muscolare.
E qui sono parie terrificanti allucinazioni uditive e visive, dove vedeva “animali aggressivi e urlanti”, fra cui anche artropodi giganti che circondavano la sua auto. Ricoverato in ospedale, ci ha messo 36 ore a riprendersi.
Un altro uomo, di 90 anni, ha sviluppato allucinazioni uditive dopo aver mangiato una salpa comprata in un mercato di S. Tropez. Durane le due noi successive ha avuto incubi e anche lui si è ripreso dopo 3 giorni.
Ebbene: ci sono resoconti che dimostrano come anche gli antichi Romani fossero soliti mangiare il cervello dei pesci dei sogni. Lo facevano appositamente, per sballarsi un po’. Non funziona sempre su tutti (anche perché ancora non si sa quali siano le tossine di questo pesce che inducono suddetti trip mentali).
Ma è cero che i Romani conoscessero gli effetti di tale pesce e lo consumassero appositamente per detto motivo.