Ogni anno, la seconda domenica di maggio, si celebra la Festa della Mamma. Ricorrenza fissa ormai da 115 anni. Oggi vedremo come nacque e come la sua creatrice, l’insegnante Anna Jarvis, voleva fortemente abolirla. Si tratta di una storia peculiare e curiosa, che comincia negli USA di inizio ‘900, più precisamente a Philadelphia.
Anna Jarvis nacque nel 1864, insieme ad altri 10 fra fratelli e sorelle. Solo 4 raggiungeranno l’età adulta e si troveranno a vivere proprio a Philadelphia, dove li raggiungerà la madre. Proprio quest’ultima, Anna Marie Reeves, sarà la musa ispiratrice della nostra protagonista. La signora Anna Marie era solita infatti organizzare delle riunioni domenicali insieme alle altre mamme e aiutare i più indigenti.
Proprio in un discorso al termine di uno di questi incontri espresse il suo più profondo desiderio: la creazione della festa della mamma. Ciò rimase molto impresso a sua figlia, molto legata a lei. Inutile dire che si prodigò da subito per ottenere questo risultato. Nel maggio del 1905 Anne Marie muore e la maestra è ancora più motivata nel suo intento.
Tre anni dopo, il 9 maggio 1908, riesce ad organizzare la prima Festa della Mamma nella vicina chiesa metodista di Grafton, dove era attiva sua madre. Fu un grande successo e la festa prese sempre più piede. Nel 1914 addirittura il Presidente degli USA Woodrow Wilson la rende festa ufficiale.
Tutto bello, sembra una storia a lieto fine. Ma no, non fu assolutamente così. Anna era sempre più contrariata da quello che succedeva. In lei si faceva spazio un intimo desiderio di commemorare e ringraziare la donna che più di ogni altra ha un significato superiore per noi. Ma presto la festa venne brandizzata e resa consumistica. I fiorai alzavano i prezzi dei garofani bianchi (fiore simbolo scelto da Anna) e i venditori di cartoline sfruttavano l’occasione a fini di lucro.
Anna morirà dopo anni di lotte e con 33 cause intentate secondo alcune fonti contro fiorai e venditori vari. L’ultimo periodo di vita lo passò in un sanatorio che, ironia della sorte, forse pagarono i fiorai stessi. Forse uno sfregio ulteriore, forse un tentativo di recuperare. Non si sa, ma vogliate bene alle vostre madri e celebratele genuinamente, come Anna avrebbe voluto.