Ormai sdoganato il falso mito del Medioevo come periodo buio, retrogrado e oscurantista, resta ancora da fare luce su molti punti innovativi che tale periodo segnò per la storia. Uno di questi è, senza dubbi, la Commenda, una tipologia contrattuale di stampo economico-capitalistico, che prese forma proprio nei secoli centrali del periodo medievale.
Tra il X e XI secolo, quando il periodo di espansione economica medievale cominciava a prendere piede, i viaggi marittimi rappresentavano una grande fonte di entrate per i mercanti. Come tutti sanno però, altrettanto grandi erano i rischi corsi. Innanzi tutto la pirateria non faceva dormire sogni tranquilli ai marinai e agli armatori. In secondo piano c’erano le condizioni climatiche da tenere in considerazione. Viaggiare per mare era tutt’altro che semplice.
Ciò era ben noto soprattutto ai mercanti medievali e a coloro che potremmo considerare i primi investitori. In questo contesto difficile nasce infatti la Commenda, stipulata almeno tra due soggetti e che prevede due parti effettive nel contratto. Il primo è il finanziatore, o i finanziatori. Loro compito precipuo è semplicemente quello di inserire il capitale iniziale per effettuare il viaggio.
Il vero protagonista è però la seconda parte in causa del contratto: l’imprenditore mercantile. Tale personaggio svolgeva la maggior parte del lavoro, guidando l’imbarcazione verso porti mercantili e scambiando merci per denaro e viceversa. Non era detto nemmeno che ci si recava solo in un porto o un mercato. Un viaggio poteva contemplare la sosta in diversi luoghi di scambio ed effettuare compravendite fra le più disparate.
Chiaramente più si viaggiava, più aumentavano i rischi. Ma lo strumento della Commenda teneva conto di ciò. Una clausola innovativa prevedeva infatti che la ripartizione della quota di utili sarebbe avvenuta solo in caso di ritorno nel porto prestabilito dell’imbarcazione per la quale il contratto era stato stipulato.
Così, se tutto andava per il meglio, i soci o il singolo investitore prendevano la propria parte, di solito 1/3 o 1/4 del profitto (chiaramente escludendo i costi del viaggio e dell’approvvigionamento). Il resto andava invece al mercante-imprenditore che aveva svolto praticamente tutto il lavoro e si era impegnato in prima persona per la riuscita del viaggio e degli affari ad esso annessi.