Uno degli eventi sportivi più blasonati e attraenti per milioni di telespettatori e tifosi è la Champions League. Un torneo che ogni anno decreta quale sia la squadra più forte d’Europa, che genera sorrisi e gioia, ma anche dolore e lacrime. L’eterna alternanza della vita: per ogni vincitore, uno sconfitto. Ma come nacque questa fantastica idea? Per rispondere al quesito dobbiamo fare un salto indietro di circa 70 anni.
Quasi ironico da raccontare, ma la coppa in questione nasce da scaramucce anglo-francesi a livello giornalistico. Mentre il Daily Mail cercava di vantare la supremazia a livello internazionale del Wolverhampton, i quotidiani francesi avevano non poche cose da ridire. Era facile cantare vittoria così, senza uno scontro diretto. Ci doveva essere un confronto. Delle gare internazionali ma su aree geografiche ristrette c’erano già: la Coppa dell’Europa Centrale (Mitropa), la Coppa Latina e la Coppa Grasshoppers. Ma, come detto, erano limitate ad aree specifiche, non decretavano campioni assoluti.
Ci penserà allora Gabriel Hanot, direttore dell’Equipe, quotidiano francese già allora di spicco. Le parole di Gabriel saranno latrici di verità future, una sorta di predizione: “Certo, l’idea di un Campionato del mondo, o almeno d’Europa, per club, più esteso, più significativo, e meno episodico della Mitropa Cup, e più originale di un Campionato d’Europa per squadre nazionali, merita di essere lanciata. Noi ci proveremo.“. La paura era quella di oscurare però i campionati nazionali, la remora era tanta, la voglia di creare qualcosa di grande era superiore.
Il quotidiano francese organizza una riunione con i maggiori rappresentanti europei del calcio e inizia a tramare qualcosa. La FIFA impone allora all’UEFA di organizzare questo torneo. Era troppo bramato per lasciarlo morire nel mondo delle possibilità. Doveva divenire realtà concreta. Si decise così l’eliminazione diretta e la partecipazione di una sola squadra per nazione decretata dalla federazione nazionale. il 4 settembre del 1955 inizia la prima partita della neonata Coppa dei Campioni d’Europa fra Sporting Lisbona e Partizan di Belgrado.
La curiosità è che nessuna di queste due squadre è, in quel momento storico, vincitrice del campionato del proprio paese. Delle 16 prime partecipanti (gli inglesi un po’ spocchiosi non aderirono alla prima edizione, credendola non degna di nota) ben 7 non erano vincitrici del titolo nazionale. Era una coppa dei Campioni non contesa tra soli campioni. In ogni caso fu un grande successo, e la prima edizione fu vinta dal Real Madrid.
La squadra madrilena instaurò subito un regno di dominio, vincendo le prime 5 edizioni, fino al 1960, sottomettendo anche gli inglesi che tanto si vantavano di aver inventato il football. Nasceva così, da una semplice disputa giornalistica e dalla voglia pioneristica di Hanot e dell’Equipe, una delle competizioni calcistiche più belle a livello mondiale e che continua ad appassionarci, seppur ormai si chiami Champions League.