Oggi è normale sentire parlare di debito pubblico, inflazione, indici di borsa, e vari elementi di economia che appaiono altisonanti e a volte complessi. Sarà bello per voi scoprire come invece, una delle principali voci in questione, il debito pubblico per l’appunto, nasca in maniera estremamente semplice e funzionale. Facciamoci una passeggiata indietro nel tempo di qualche secolo e torniamo al Medioevo.
Su larga scala, il Medioevo è considerabile come un sistema economico in continua deflazione. La richiesta di moneta era molto elevata e la sua offerta molto limitata. Veniva prodotta prettamente in argento e questo arrivava per lo più dalla Boemia e dall’Ungheria. Le tecniche estrattive non garantivano profondità di scavi e ingenti risultati, perciò c’era continua fame di materie prime e di moneta.
Si sviluppò così, nei secoli centrali medievali, un sistema definito di “prestanze” ovvero prestiti volontari o forzosi a quelle istituzioni e realtà politiche che più ne necessitavano. Chiaramente ex nihilo, nihil fit, per dirla con Lucrezio, dal niente, veniva il niente. Non erano dei regali filantropici insomma, si dava denaro per ricevere denaro. Si prestava a interesse alle istituzioni (o ai banchi privati) e si riscuoteva il compenso. Spesso non si trattava di un premio in denaro ma di un salto di status sociale con particolari titoli ottenuti.
Il connubio tra potere pubblico e finanza privata funzionò alla grande e, intorno al XV secolo, iniziarono a sorgere i primi banchi pubblici. Nelle prime fonti erano definiti come “Monti“, e iniziarono ad emettere dei veri e propri titoli, che avevano un interesse del 5% mediamente. Non si trattava di guadagni spropositati (anche se oggi sembra un tasso elevato) ma comunque per un sistema deflattivo in crisi di moneta era un’entrata di tutto rispetto.
Col tempo e con le complicazioni della macchina dello stato e le richieste economiche sempre più pressanti, si svilupparono nuove modalità inerenti tale sistema di debito pubblico. Un primo esempio furono le “azioni perpetue“, che non scadevano alla morte del titolare, bensì erano ereditarie e vendibili. Si creava spesso un mercato secondario abbastanza complicato. Qui, chi vendeva otteneva un guadagno prima della fine temporale del titolo di credito, chi acquistava invece riscuoteva l’interesse dal Monte in questione.
Nel ‘400 si svilupparono anche sistemi di credito privati e i cosiddetti Monti di Pietà, ovvero istituti ecclesiastici dediti al microcredito sulla base dell’etica economica francescana. Erano solo i primi timidi passi verso i complicati strumenti di debito e credito odierni, ma se oggi li abbiano dobbiamo necessariamente voltarci indietro e vederne in questi istituiti i prodomi.