Correva il lontano 1916 e in Norvegia, esattamente sulla collina Fausland, la più prominente dell’intera isola di Hitra, tornavano alla luce i resti ossei di un cacciatore-raccoglitore vissuto intorno alla tarda Età della Pietra nordica (periodo convenzionale tipico della storiografia scandinava che termina tra il III ed il II millennio a.C.). Su quelle ossa nell’arco di più di un secolo si è detto e scritto tanto, ma un grande traguardo in termini di ricerca è stato raggiunto poche settimane fa. Un team interdisciplinare – prevalentemente composto da archeologi, antropologi e chimici – ha ricostruito le sembianze fisiche del cosiddetto “Uomo di Hitra“.
Dal ritrovamento del ’16 ad oggi i ricercatori hanno pubblicato un numero enorme di saggi ed articoli sul conto del cacciatore nordico. La maggior parte degli scritti si è posta tuttavia la stessa questione: come è morto l’Uomo di Hitra? Anche per via delle sopracitate pubblicazioni scientifiche, le ossa dell’uomo occupano un posto di rilievo nella classifica dei reperti preistorici più noti e studiati di Norvegia.
Sappiamo dire con relativa certezza come l’uomo venne a mancare all’età di 25 anni circa. A fornire ulteriori dettagli ci pensa Birgitte Skar, esperta archeologa operativa presso il Museo Universitario NTNU di Trondheim: “Pensiamo che sia annegato. Quando morì, il livello del mare era 12,5 metri più alto di quello attuale, e il luogo del ritrovamento sarebbe stato ad una profondità di 4 metri. Parti dello scheletro sono ben conservate, lo si deve alla copertura duratura di sabbia, detriti vari e conchiglie dopo la sua morte”.
L’archeologa tuttavia ammette come ci siano dei punti oscuri, non meglio chiariti nella vicenda: “Non è tuttavia possibile dire se l’annegamento sia avvenuto a seguito di un combattimento o se si sia trattato di un incidente. Quello che sappiamo è che l’uomo Hitra visse in un periodo molto turbolento. Fino a quel momento, la maggior parte delle persone viveva come cacciatori-raccoglitori. Fu solo alla fine dell’età della pietra, durante il periodo in cui visse l’Uomo di Hitra, che l’agricoltura si diffuse completamente in Norvegia”.
Prima di passare all’argomento centrale dell’articolo, vorrei ribadire come sul cacciatore-raccoglitore le analisi e gli studi siano ancora in corso. In questo momento, gli scienziati del Centro di geogenetica della Fondazione Lundbeck dell’Università di Copenaghen stanno analizzando il suo DNA. Si attendono risvolti in tal senso.
Il Museo di Trondheim invece ha presentato la ricostruzione dettagliata (possibile grazie alla scannerizzazione 3D delle ossa) dell’Uomo di Hitra. A dirla tutta, sembra un tipico ragazzo norvegese, dalla lunga chioma bionda, gli occhi azzurri e una corporatura possente, anche se slanciata. Semmai si dovesse fare un confronto con il tipico norreno di qualche millennio dopo, si noterebbero alcune lievi differenze. Rispetto al classico uomo adulto vichingo, l’Uomo di Hitra presenta un petto meno ampio e un mento meno pronunciato.