Non è la prima volta che si sente parlare di un sovrano ricco tanto di potere e denaro quanto di vezzi. Quello di oggi è forse uno dei pochi casi in cui però parleremo di una sovrana: Caterina II la Grande di Russia. Secondo molti racconti ebbe circa 20 amanti e diversi altre bizzarre fantasie che vi racconteremo nel corso dell’articolo. Ma partiamo dal principio.
All’anagrafe Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, nata in Polonia, a Stettino, nel 1729, Caterina prese tale nome solo dopo il battesimo ortodosso, che ricevette prima di sposare lo Zar Pietro III (foto sottostante, vicino alla moglie), per volontà della zarina madre Elisabetta. Quest’ultima morì nel 1762, lasciando il trono al figlio e alimentando le ambizioni di potere della moglie.
Già in giovane età Caterina dimostrava desideri passionali privi di qualsiasi freno, ed il suo primo tradimento fu “giustificato” dalla zarina Elisabetta. Il primo a visitare le stanza della futura sovrana fu infatti il ciambellano Sergej Saltykov, indotto proprio da Elisabetta. Ella temeva che, dato che il figlio aveva già perso 2 bambini, non riuscisse a dare alla Russia un erede al trono. Ed in effetti Sergej riuscì nel suo compito: nacque Paolo.
Le ambizioni di Caterina non finirono, né verso il trono, né verso la camera da letto. Continuò a giacere con altri uomini fra cui Stanisław Poniatowski, futuro re di Polonia, Grigorij Orlov che aiutò la zarina a spodestare il marito più in là, il militare Grigorij Potëmkin, con cui forse ci fu un matrimonio segreto e a cui fu dedicata la celeberrima corazzata. Numerosi furono gli altri uomini, tanto che le stime parlano di circa 20, come sopra detto.
Se in camera da letto soddisfaceva ogni piacere, si tolse anche lo sfizio di prendersi in trono zarista. Fece rinchiudere il marito, lo Zar Pietro III, che morì nel 1762 in seguito ad una disfunzione cardiaca e problemi di coliche. Almeno ufficialmente. Secondo altre fonti ci fu una colluttazione con un compagno di cella, che lo strangolò. E forse l’ordine, come facilmente deducibile, partì da Caterina.
Altri racconti, non provati, parlano di una vera e propria stanza del piacere. Oggetti di qualsiasi genere aventi forma fallica la arredavano. Forse derubata dai tedeschi durante i conflitti, non ne rimangono prove. Secondo altri racconti invece era solita chiamare gli operatori di corte, farsi solleticare il corpo con delle piume per provare piacere, e rimbalzarli poi indietro senza alcuna remora. Questa era Caterina II, potere, lussuria e tanta ambizione.