Quella che stiamo per raccontarvi non è una storia buffa e particolare come le altre, nossignori. Non capita tutti i giorni di sentire di una causa intentata da dei cittadini contro i topi di una città. Capitò però in Francia, più precisamente ad Autun, nel 1552. L’avvocato Bartolomeo Chassenée fu l’eroe dei ratti, talmente bravo da vincere la causa per loro.
Contestualizziamo la vicenda e vediamo cosa accadeva nel dipartimento della Saona-Loira, centro est della Francia. Qui, nel 1552, una colonia sterminata di topi continuava a proliferare e, cosa più grave, a fare grosse scorpacciate dei raccolti e delle scorte d’orzo cittadini. Si provarono diverse soluzioni, nessuna funzionò.
Le trappole, le preghiere, ed i gatti, si rivelarono inefficaci contro i decisi e numerosissimi roditori. Non restavano che le vie legali, e no, non si tratta di uno scherzo. La concezione della giustizia terrena come vincolata e tutelata da quella divina era molto diffusa all’epoca. Il braccio secolare doveva punire i crimini, con il benestare di quello religioso. I crimini erano infatti frutto dell’operato del diavolo secondo la concezione dell’epoca, non punirli significava assecondare la logica criminale ed il proliferare degli stessi.
Se pensate che la parte incredibile della storia sia stata già raccontata, sbagliate. I topi vennero convocati alla corte episcopale e, chiaramente, non si presentarono. Il loro già citato avvocato difensore si oppose però all’idea del processo in contumacia, sostenendo il diritto dei suoi assistiti (sempre i topi) di partecipare al loro processo. La cosa ancora più assurda? Gli diedero ragione.
Si inviarono dei mandati di comparizione in tutte le diocesi e si ordinò di affiggerli a terra, in modo che i roditori li vedessero. Nella data del nuovo processo, di nuovo in contumacia, Bartolomeo difese ancora i suoi assistiti, sostenendo che non dovevano rischiare la loro vita per andare in tribunale, come qualsiasi altro imputato. I cani ed i gatti liberi in giro erano un pericolo tangibile per i topi. Ottenne, ancora una volta in maniera incredibile, che per la data del nuovo processo, tutti i cani ed i gatti di Autun rimanessero chiusi.
In ogni caso non vi fu più nessun aggiornamento sulla data del nuovo processo, nonostante tutti gli sforzi profusi fino a quel momento. Tecnicamente la causa si risolse dunque a favore dei roditori e Bartolomeo Chassénée vinse uno scontro giuridico rappresentando dei topi.