Una storia romantica, degna di Romeo e Giulietta, è stata appena smantellata dagli esami del DNA. Ci riferiamo a una coppia di scheletri scoperti in Austria. Gli scheletri sono stati rinvenuti in una sepoltura abbracciati e disposti al di sopra di uno scheletro di cavallo. Subito si era pensato a una coppia di amanti o di coniugi di epoca medievale, per via della loro posizione. Beh, niente di più lontano dal vero: la coppia era di epoca romana ed era composta da madre e figlia.
Gli scheletri abbracciati non erano amanti, ma madre e figlia
A volte, quando si fanno tali scoperte, ci si fa prendere un po’ la mano dalla fantasia. Così succede che in Austria la coppia di scheletri scoperti non solo apparteneva ad un’epoca decisamente antecedente a quella ipotizzata, ma anche che non erano affatto amanti, bensì madre e figlia.
Sylvia Kirchengast, professoressa di antropologia evolutiva presso l’Università di Vienna, a seguito delle nuove indagini effettuate, ha rivelato che si tratta della prima sepoltura di tipo madre-figlia geneticamente accertata in Austria di epoca romana. Lo studio lo trovate pubblicato sul numero di maggio della rivista Journal of Archaeological Science: Reports.
La professoressa ha poi colto l’occasione per smentire il malinteso di lunga data relativo al tipo di relazione fra i due soggetti. Tutto è iniziato nel 2004 quando li archeologi hanno ritrovato i tre resti scheletrici (due umani e un cavallo) insieme a due pendenti d’oro a forma di ruota e falce di luna. La scoperta è avvenuta in un cimitero nell’antica città romana di Ovilava, oggi meglio nota come Wels.
Come si vede nelle foto, il braccio destro di uno dei due scheletri giaceva intorno alla spalla dell’altro, indicando dunque una stretta connessione sociale ed emotiva fra i due. Una prima analisi aveva classificato questa sepoltura come bavarese, del VI-VII secolo d.C. Ci si era basati sulla profondità della tomba, sull’orientamento ovest-est (tipico delle sepolture bavaresi) e sul fatto che i germanici bavaresi vivevano in quella zona proprio a inizio del VII secolo.
Il passo logico successivo era stato, dunque, ipotizzare che se i due si abbracciavano, allora dovevano essere o amanti o una coppia sposata. Come se nessun altro genere di coppia potesse abbracciarsi.
Ma adesso, un nuovo studio eseguito tramite la datazione al radiocarbonio e all’analisi del DNA, ha permesso di smentire questa versione dei fatti. Le ossa, infatti, appartenevano a due soggetti, uno di età compresa fra i 20 e i 25 anni e l’altro fra i 40 e i 60 anni. Entrambi i resti, fra l’altro, erano di donne, vissute intorno al 200 d.C., quando l’Impero Romano dominava ancora questa regione.
Grazie all’analisi del DNA, poi, è stato confermato che gli scheletri appartenevano a due donne, parenti di primo grado. Dunque o erano madre e figlia o sorelle. L’ipotesi più probabile, però, è che fosse una coppia di madre e figlia, con la figlia che abbracciava la madre. Questo perché all’epoca era assai improbabile che una coppia di sorelle potesse avere una differenza di età di 20 anni.
La presenza dello scheletro del cavallo e i gioielli d’oro suggeriscono, poi, che fossero persone di alto rango, ma non appartenenti all’elite romana in quanto i romani raramente erano seppelliti insieme con i cavalli.
I romani, infatti, non erano un “popolo da cavalli”. Più probabile che le donne appartenessero a culture di origine celtica, visto che i Celti tendevano maggiormente a seppellire i propri cari insieme ai proprietari. Inoltre lo scheletro della madre mostrava segni di frequenti passeggiate a cavallo, il che suggerisce che le donne fossero appassionate cavallerizze.
E non è la prima volta che succede una cosa del genere: la coppia di scheletri scoperta in Trentino nel 2007 apparteneva a padre e figlio.