Baia è una piccola frazione del comune campano di Bacoli, parte dei Campi Flegrei e importante già dall’epoca romana. In questi giorni, in seguito ad un evento non del tutto positivo ed auspicabile come una mareggiata, emerge in quella che era l’antica Baiae, un pavimento romano di oltre 2.000 anni fa.
Ad annunciare la scoperta è proprio il sindaco della frazione, Josi Gerardo della Ragione. Il primo cittadino parla di “Meravigliosa scoperta” e continua, esaltando il trascorso storico: “Così la città romana sommersa continua a stupire, Baiae; gioiello archeologico di Bacoli, dei Campi Flegrei. Vanto dell’Impero Romano. Il Parco Archeologico Sommerso più grande del Mediterraneo.“
Il pavimento in questione faceva parte di un’antica villa monumentale. Anche le pareti della struttura in cui si trovava erano dello stesso materiale. Si trattava probabilmente di sala da pranzo, con il pavimento a scacchiera realizzando utilizzando marmi di diversi colori per creare un’alternanza che desse l’effetto decorativo richiesto.
Per quanto riguarda la datazione del ritrovamento, ci troviamo nel periodo Tardoantico, ovvero quello compreso convenzionalmente tra il II ed il VII secolo d.C. I diversi tipi di marmi rinvenuti testimoniano inoltre la grande vitalità e la centralità dell’antica Baiae.
Ma perché Baia è il Parco archeologico sommerso più grande di tutto il Mar Mediterraneo? Ci dobbiamo ancora una volta volgere ai fenomeni naturali, questa volta di altra natura. Stiamo parlando di eventi sismici, più precisamente di un bradisismo, ovvero di un movimento lento del suolo che tende a deformarlo o a modificarne i confini.
Nel caso di Baia sommersa è appunto l’antica città ad essere andata, progressivamente, scivolando sotto il livello del mare. I bradisismi possono portare infatti sia al sollevamento che alla subsidenza (come in questo caso) dei territori interessati. Ancora una volta però, delle potenziali catastrofi sono diventate invece fonti di conoscenza e di grandi scoperte.