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Archeologi scoprono nella grotta di Tulum un insolito chultún in stile Maya

La grotta di Tulum, in Messico, nell’omonimo sito archeologico Maya, ha riservato qualche sorpresa inaspettata. Gli archeologi, infatti, hanno scoperto al suo interno la presenza di un insolito chultún, una struttura a forma di bottiglia utilizzata proprio dai Maya.

Il chultún segreto nella grotta di Tulum

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Crediti foto: @INAH

Nella celebre zona archeologica di Tulum gli archeologi hanno riportato alla luce una struttura precolombiana che, solitamente, era utilizzato per raccogliere l’acqua piovana. Tuttavia la cosa curiosa è che, in questo caso, questa struttura non ha mai raccolto acqua piovana in quanto si trovava all’interno di una grotta.

A dare la notizia della bizzarra scoperta è stato l’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) che ha annunciato la scoperta di questo insolito chultún, struttura a forma di bottiglia utilizzata di solito dai Maya proprio per la raccolta dell’acqua piovana.

La particolarità di questo chultún è che è il primo del suo genere ritrovato nella zona archeologica di Tulum. Situato dentro a una camera nella grotta ribattezzata Casa del Halacj Uinic (Building 25), ecco che il chultún misura 2,48 metri di diametro e 2,39 metri di profondità.

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Crediti foto: @INAH

Enrique Marin Vazquez, direttore del campo, ha rivelato che questa struttura era composta da uno strato di corallo macinato spesso 1-2 centimetri. Al di sotto di esso c’era poi uno strato di argilla rossastra. Inoltre al suo interno erano presenti pietre di medie dimensioni e spessi strati di cenere pura. Inoltre, cosa un po’ più inquietante, nella parte più profonda erano celati resti di ossa umane e pietre bruciate.

Secondo gli scienziati, questa scoperta potrebbe corrispondere, dal punto di vista temporale, alla prima occupazione del sito, prima del periodo tardo postclassico della Mesoamerica (quello fra il 1250 e il 1521).

Questo è l’ultimo ritrovamento degno di nota all’interno della grotta scoperta nel dicembre 2023. La grotta aveva l’ingresso bloccato da un enorme masso che sovrastava dei resti umani. Dalla grotta, infatti, sono emersi i resti di ben 11 persone che si ritiene appartenessero alle classi superiori.

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José Antonio Reyes Solís, coordinatore del progetto di ricerca Promeza a Tulum, ha poi sottolineato come, in realtà, siano emersi già altri due chultún nella zona, ma all’esterno. Qui espletavano la loro funzione primaria di bacini di raccolta idrici.

Il chultún scoperto nella grotta, invece, non mostra alcun segno di aver mai conservato dell’acqua. Si pensa, più che altro, che per qualche motivo fosse stato prima adibito a magazzino di raccolta di cibo e piante. Solo in un secondo momento, poi, pare avesse assolto a uno scopo rituale.

Per quanto riguarda i resti umani trovati nel chultún, le indagini sono ancora in corso. Ma una prima teoria sostiene che possano essere i resti di tre neonati, i cui corpi furono sepolti insieme a corna di cervo, denti di squalo e orecchini di conchiglie.

A proposito di civiltà Maya: una scoperta curiosa arriva anche dal Guatemala, coinvolgendo dei misteriosi resti bruciati in un’antica piramide.