Simbolo del movimento femminista ottocentesco, Annie Londonderry salì alla ribalta per un’impresa in particolare: fu la prima donna a compiere il giro del mondo in bicicletta. Prima però un piccolo riassunto biografico: Annie Cohen Kopchovsky nasce a Riga, in Lettonia, nel 1870. Da giovanissima si trasferisce con la sua famiglia negli States, sposandosi a 18 anni.
Dalla relazione nascono fin da subito dei figli e la cosa cambia l’esistenza di Annie. La donna vuole di più dalla vita, vuole sentirsi libera, esaudire i suoi sogni, magari viaggiare…Così viene a sapere di una scommessa. Alcuni gentiluomini di Boston scommettono 5.000$ sul fatto che una donna non fosse in grado di fare il giro del mondo in bicicletta entro 15 mesi. Annie la prese abbastanza sul personale.
La giovane ragazza comprò una bicicletta e fin qui tutto bene, peccato non sapesse guidarla. Nulla di gravoso, visto che con qualche mese di pratica imparò. Il 25 giugno 1894 il viaggio iniziò e la pubblicità fu immediata: addirittura una compagnia idrica sottoscrisse un contratto di sponsorizzazione con la ragazza. A quali condizioni? La società forniva il necessario ad Annie per il viaggio, lei però doveva cambiare cognome in “Londonderry” (inutile dirvi come si chiamasse la società in questione).
Giunta a New York, la nostra impavida Annie Londonderry prese una nave, direzione Francia. Sbarcata nel paese transalpino, lo percorse da nord a sud, fino a Marsiglia. Da qui proseguì in nave verso l’Egitto, poi Gerusalemme e perché no, Yemen! Si imbarca per lo Sri Lanka e poi per Singapore. Ogni tappa prevede naturalmente un giro in bicicletta, per rispettare la scommessa di Boston.
Torna negli USA, precisamente a San Francisco, il 23 marzo del 1895. Da qui pedala fino a Los Angeles, poi El Paso, cambia rotta fino a Denver. La tappa finale è Boston, siamo al 24 settembre 1895. Annie Londonderry vince la scommessa, non senza delle critiche; i detrattori sostengono come la donna abbia viaggiato più “con” una bici che “su” una di queste.
La storia di questo simbolo femminista ha fama internazionale. I giornali dell’epoca scrivono di lei, ne parlano tutti. Una donna si è fatta valere dimostrando a tutti di cosa fosse capace. E pensare che all’inizio accettò la scommessa senza neppure saper guidare una bicicletta…