La ”guerra alle streghe” inizia a Kilkenny, in Irlanda, quando Petronilla de Meath venne bruciata sul rogo con l’accusa di essere una ”strega”. Da lì in poi, per altri 458 anni, tante altre innocenti donne moriranno per lo stesso motivo. Anna Goldi rappresenta la fine di queste atrocità, l’ultima “serva del demonio” a morire in Europa. Nasce in Svizzera nel 1734, quarta di otto figli, in una famiglia benestante. Il padre, infatti, era nipote di un giudice. A seguito di una serie di vicissitudini che vedono coinvolti il sindaco della città e terreni lasciati in eredità, la sua famiglia cade in rovina, costringendo gli otto fratelli a trovare diversi impieghi per potersi mantenere.
Anna decide di cambiare città e si reca prima a Maienfeld, nel Canton Grigioni, dove diventa la domestica del sindaco Enderlin. Poi si trasferisce a Sax e successivamente nel Canton Gallo, dove inizia a lavorare per il pastore locale. Qui incontra Jakob Rhoduner, che la lascia incinta per poi scappare e abbandonarla. Nel 1765 Anna partorisce un figlio che muore in circostanze sconosciute. Al tempo la mortalità infantile era molto comune in Europa, tuttavia accusarono Anna di infanticidio e la costrinsero agli arresti domiciliari per 6 anni.
All’età di 46 anni, dopo aver girato per vari Cantoni e fatto lavori di ogni genere, Johann Jakob Tschudi Elmer la assume come donna di servizio per la figlia Anna Maria, di 7 anni. All’inizio le cose andavano bene, ma circa un mese dopo accade una cosa particolare: la piccola Anna Maria trova uno spillo nella propria tazza. Subito la accusarono di aver gettato un maleficio sulla piccola Tschudi-Elmer, per cui la allontanarono dalla casa. Decide, quindi, di rifugiarsi dalla sorella a Sax.
Nonostante ciò, la piccola Anna continua a trovare spilli nella tazza e insieme a lei anche sua sorella. Così le autorità del Canton Glarona, sotto richiesta di Johann Jackob, emettono un mandato di arresto per Anna, promettendo una ricompensa di 100 corone per la sua cattura. Inizia così la fuga di Goldi, che durerà fino al 21 Febbraio 1782, giorno in cui la arrestarono.
Il 15 Marzo fa visita alla piccola Anna e qui le chiedono di toglierle il malocchio che le aveva mandato. Poco dopo la bambina si riprende e ”come per magia” gli spilli scompaiono dalle tazze e dai piatti. È confermato: Anna Goldi è una strega. Così, sempre sotto richiesta del Signor Jakob, Anna viene torturata in maniera spietata fino alla confessione e poi condannata per avvelenamento, passando poi alla sentenza di morte. Il 13 Giugno 1782 Anna morì sotto il colpo d’ascia del Boia del Canton Glarona.
Nel 1782 si erano già affermate le potenti e rivoluzionarie idee illuministe, soprattutto prevaleva da tempo la vittoria della ragione sulla superstizione. La caccia alle streghe sembrava un ricordo lontano, sbiadito, figlio di un passato oscuro. Le cause del processo e la condanna di Goldi, infatti, sono da ricercare nella posizione sociale dell’accusatore, il padre della piccola Anna Maria. Probabilmente voleva coprire la sua storia con la donna e decise di tentare la carta della stregoneria, che gli avrebbe consentito di evitare uno scandalo che l’avrebbe rovinato.