A quanto pare una rara moneta d’oro che raffigura Bruto sarà messa all’asta. Cos’ha di particolare questa moneta e perché tutti la vogliono? Beh, perché la coniò Marco Giunio Bruto proprio dopo l’assassinio di Giulio Cesare. Assassinio a cui contribuì lo stesso Bruto.
La moneta d’oro di Bruto
Di queste monete finora gli archeologi ne hanno trovate solamente 17. Si sa che la moneta risale al 43 o 42 a.C. e, come potete vedere, su un lato raffigura il viso di Bruto, con tanto di nome e corona di alloro che circonda il profilo. L’altro lato, invece, raffigura il trofeo celebrativo di una vittoria navale.
Coniare una moneta d’oro celebrativa subito dopo aver assassinato Cesare vi sembra di cattivo gusto? Beh, dovete vedere la vicenda dal punto di vista di Bruto. Se ricordate, infatti, durante le Idi di marzo del 44 a.C., costui, insieme a Gaio Cassio Longino, condusse decine di cospiratori a una riunione del Senato romano.
Il piano era quello di assassinare Cesare con la motivazione che il suo crescente potere fosse un pericolo per la Repubblica romana. E così fu: Cesare fu pugnalato 23 volte e mentre Cesare moriva, la storia narra che trovò anche il tempo di rimproverare quello che pensava essere un suo amico, Bruto per l’appunto.
A questo punto potreste pensare che gli assassini di Cesare coniarono la moneta per celebrare l’accaduto. Beh, non esattamente. Se è vero che molti senatori e personaggi importanti di Roma avevano partecipato all’omicidio di Cesare, ecco che il popolo romano non prese per niente bene la notizia.
Anzi, i Romani furono così indignati dall’accaduto che, dopo pochi mesi, Bruto e Cassio furono costretti ad andare in esilio. Roma rimaneva nelle mani degli alleati di Cesare, mentre Bruto e Cassio si dedicarono al tentativo di conquistare le province orientali.
In qualche modo, però, Bruto doveva pur pagare i suoi soldati e così iniziò a coniare monete, come il denario d’argento, che valeva un giorno di paga e l’aureo d’oro, che equivaleva a 25 denari, quindi quasi la paga di un mese.
Nonostante il conio e i tentativi di conquista, però, la guerra civile fra le due fazioni scoppiò comunque e andò avanti dal 43 al 42 a.C., fino a quando nella celebre battaglia di Filippi, in Grecia, i sostenitori di Cesare sconfissero Bruto e Cassio. A proposito: la moneta che andrà all’asta risale a prima della battaglia di Filippi. Anche per questo motivo non ce ne sono molte in circolazione.