La dominazione araba in Spagna ha rappresentato un periodo molto florido per l’economia e per l’arte spagnola. Il suo lascito non è per nulla trascurabile, anzi molte bellezze artistiche tutt’ora ammirabili risalgono proprio a tale periodo. Questo però non significa che i sovrani spagnoli vedessero di buon occhio gli arabi, ed in particolare Alfonso VI di Leon.
Ma perché era così importante Toledo? Toledo era la capitale della cristianità ispanica anche durante i 300 anni di dominazione araba. I mozarabi, ovvero i cristiani che vivevano sotto il dominio arabo, avevano il compito di mantenere viva la fede cristiana e portarla avanti anche sotto l’egemonia musulmana. Inoltre Toledo fu la capitale del regno visigoto e i sovrani di Leon, che di questi si consideravano i diretti eredi, ci tenevano particolarmente a riprenderla.
Ed ecco allora che ci pensa Alfonso VI. In maniera molto abile e scaltra, Alfonso aveva già conquistato molti avamposti importanti lungo il corso del Tago, fiume più lungo della penisola iberica. Il re al-Qadir allora, già impegnato nello scontro contro la vicina Taifa di Badajoz, chiese aiuto allo stesso Alfonso per evitare di combattere una guerra su due fronti.
Qui entra in gioco l’astuzia perché il sovrano di Leon occupò le piazzeforti principali della città ed il gioco era fatto.
Il 24 maggio 1085 (secondo fonti arabe era il 6) Toledo capitolò ed il sovrano musulmano firmò la capitolazione a favore di Alfonso. La notizia si diffuse molto velocemente, anche in Europa. Qui si dice che le campane suonarono a festa per tributare onori alla vittoria spagnola sui musulmani.
Da lì a breve comincerà la stagione delle crociate contro i musulmani. Si può ben capire allora quanto importante fosse questa vittoria e quanto lo spirito anti-islamico fosse diffuso nel continente dell’epoca.
Ritornando all’aspetto simbolico della presa di Toledo, questo si vedrà anche nei titoli che si attribuirà Alfonso VI di Leon. Già “Imperator totius Hispaniae“, ora era anche “Imperator toletanus” e “re delle due Kabilas”, ovvero delle due culture, cristiana ed araba.
Dunque a quattro secoli dalla Reconquista vera e propria a scapito dei musulmani, Alfonso VI ce ne dà un assaggio in questo passo importante della storia dell’XI secolo.