Questa volta gli archeologi hanno trovato ben tre relitti di navi militari al largo delle coste delle isole Aleutine in Alaska. Si pensa che queste imbarcazioni fossero coinvolte in una “battaglia dimenticata“ della Seconda Guerra Mondiale, durante l’invasione nipponica di tali isole. Diciamo che forse non è fra le battaglie più note del conflitto, ecco.
Cosa ci raccontano i tre relitti dell’Alaska?
I relitti dei tre natanti, due mercantili giapponesi e la nave posacavi americana SS Dellwood (aveva il compito di stendere cavi sottomarini durante la guerra), sono riemersi il mese scorso durante una spedizione all’isola di Attu, all’estremità occidentale delle Aleutine.
A quanto pare le navi giapponesi affondarono dopo il bombardamento da parte di aerei americani. Le truppe giapponesi avevano invaso l’isola nel corso del mese di giugno 1942, circa sei mesi dopo l’attacco a Pearl Harbor.
La nave americana, invece, affondò un mese dopo il fallimento dell’invasione giapponese, avvenuto circa un anno dopo e quando stavano cercando di rinforzare le difese dell’isola. Dominic Bush, archeologo e co-responsabile della spedizione, ha spiegato che l’intento originale dei giapponesi era quello di trasformare Attu in una sorta di “portaerei inaffondabile”, in modo da poter far partire da lì altri attacchi a località americane.
Tuttavia quando le sorti della guerra nel Pacifico iniziarono a cambiare, le truppe di stanza ad Attu furono abbandonate a loro stesse dal comando imperiale. Anzi: gli fu in pratica detto che dovevano resistere il più a lungo possibile e, nel caso non fosse possibile, di morire con onore.
Attu e la vicina isola di Kiska sono note per essere le uniche parti del Nord America ad aver subito un’invasione e un’occupazione da parte di nemici durante la Seconda Guerra Mondiale. In realtà gli aerei giapponesi bombardarono anche altre isole Aleutine, ma non le occuparono tutte.
Per tutta risposta gli americani bombardarono per circa un anno i giapponesi. Questo almeno fino a quando una forza congiunta di 35mila soldati americani e canadesi non riuscì a cacciarli via. A quanto pare nessuno aveva documentato finora questi relitti.
Il ritrovamento è stato possibile perché gli archeologi hanno ispezionato la zona con una ex nave per la pesca dei granchi, la Norseman II, trasformata in nave per ricerca scientifica. Infatti è ora dotata di un veicolo sottomarino comandato a distanza e di un sonar avanzato.
In questo modo è stato possibile trovare il relitto del Dellwood e del Kotohira Maru, uno dei due mercantili giapponesi. Si trovavano al largo a una profondità di 90 metri. Il relitto dell’altro mercantile, il Cheribon Maru, invece, si trovava in acque meno profonde, vicino alla riva.
Mentre i due mercantili, però, riportavano i segni dei bombardamenti (la causa del loro inabissamento), ecco che pare che la nave americana sia affondata dopo aver urtato un pinnacolo sottomarino.