Durante il regno della dinastia Tudor, in special modo nel XVI secolo si diffuse un particolare accessorio per gli uomini, che ben presto divenne simbolo di potere. Una vera ossessione per l’ostentazione. La si ritrova nell’abbigliamento da cerimonia così come sulle armature da battaglia: era la cosiddetta brachetta, o dall’inglese codpiece.
Sono molti i dipinti risalenti al XVI secolo che ci mostrano i costumi e le mode del tempo e tra queste ultime compare proprio la brachetta. Era questo l’accessorio impiegato nell’Inghilterra di Enrico VIII: una moda che prese piede ed ebbe una lunga fortuna tra gli uomini.
L’oggetto in questione veniva indossato, come suggerisce il termine cod, sullo scroto. La brachetta aveva forma triangolare e dimensione variabile, s’intende. Il materiale del quale era composto via via si fece più resistente, e perfino versatile, tanto che ne esistevano anche di adatti alle attività atletiche.
Nella commedia inglese del periodo elisabettiano, un personaggio chiamato Will Cricket ne fa menzione. Afferma che le donne lo trovino molto attraente perché ha “un viso dolce, una barba elegante, un corpo attraente e una brachetta ubriacante”. Il filosofo francese Michel de Montaigne ne scriveva negli anni ottanta del XVI secolo. Per Montaigne era un vuoto modello per riferirsi a un membro che per decenza non si sarebbe potuto nominare.
Un accessorio di cui un uomo sofisticato non avrebbe potuto fare a meno ma che improvvisamente iniziò a far fronte al proprio declino. L’ultimo quarto del Cinquecento l’accessorio si indossò sempre meno, oscurandosi fino a scomparire del tutto all’inizio del XVII secolo.
Le brachette che servivano a coprire quelle che Montaigne definiva come “le parti segrete” di un uomo, di cui pur si fa pubblica parata, scomparvero dal vestiario dei signori di alto lignaggio. Eppure la brachetta riuscì a lasciare una cospicua eredità nell’arte, nella letteratura e negli odierni drammi televisivi in costume.