Almanacco del 9 ottobre, anno 1446: in Corea nasce l’alfabeto Hangŭl, sotto l’impulso del sovrano Sejong Il Grande. Si tratta di uno di quei fenomeni che, in maniera latente e poco percettibile, cambiano la storia di un intero paese. Ancora oggi la lingua coreana deriva da questo lunghissimo e silente processo storico cominciato nel lontano XV secolo.
Iniziamo da Sejong Il Grande, quarto re della dinastia Joseon, rimase in carica dal 1418 fino alla sua morte, avvenuta il giorno 8 aprile del 1450. Sotto il suo impulso innovatore nasce dunque l’alfabeto Hangŭl, creato nel giro di due anni, tra il 1443 e il 1444. La sua pubblicazione risale appunto al 9 ottobre del 1446, all’interno del documento Hunminjeongeum, che darà il nome poi all’alfabeto stesso.
In Corea del Sud questo giorno fu celebrato come festa nazionale fino al 1991, nota appunto come “giorno dello hangŭ“. Per varie vicissitudini storiche qui non rammentabili, la Corea del Nord aveva la stessa festa, celebrata in un giorno diverso, ovvero il 15 gennaio. Entrambi giorni che ricordavano comunque la grande invenzione di re Sejong.
Vi sono ora due diverse testimonianze circa la nascita dell’alfabeto: una leggenda e una storia più fondata. Per completezza d’informazione e per non tralasciare il lato folkloristico vi racconteremo entrambe. La leggenda narra che Sejong, alla vista di un reticolo inestricabile e complicato, ricevette l’illuminazione e iniziò la sua opera di disegno dei caratteri Hangŭl, formando il nascituro sistema di lettere.
Fino al 1940 questa fu la versione generalmente accettata e più diffusa. In questa data arriva però uno splendido ritrovamento che rigira le carte in tavola. Si tratta dello scritto Hunminjeongeum Haerye, risalente allo stesso 1446 e che spiega il ragionamento logico alla base dei singoli caratteri dell’Hangŭl.
In chiusura spieghiamo brevemente perché si trattò di un’innovazione così importante. All’epoca in Corea si parlava e scriveva tramite gli hanja, ovvero i caratteri cinesi. Sejong, così come molti altri, si rese conto che erano però caratteri inadeguati per esprime la complessità di suoni della lingua coreana. Inoltre solo i rampolli delle famiglie aristocratiche imparavano questo particolare ed esterno alfabeto, la gran parte dei coreani era analfabeta. Urgeva dunque intervenire.
In questo contesto nasce lo scritto contenente l’alfabeto nuovo, ovvero il Hunminjeongeum, che letteralmente significava “i suoni adatti per l’istruzione delle persone“. Molti aristocratici si sollevarono contro tale scelta perché minava il loro primato culturale, estendendo la possibilità di studio a tutti quanti, ma alla fine prevalse, nel corso dei secoli, la grandissima invenzione di re Sejong il Grande, e noi, ancora oggi, giustamente lo ricordiamo.