Almanacco dell’8 maggio, anno 1945: a Berlino, il feldmaresciallo Alfred Jodl firma la resa incondizionata della Germania al cospetto dei rappresentati di Unione Sovietica, USA, Francia e Gran Bretagna. Con questo atto cessa ufficialmente la Seconda Guerra Mondiale in Europa, dato che nel Pacifico il Giappone continuerà a combattere fino a settembre.
Che il conflitto avesse preso una piega decisiva a favore degli Alleati era ormai chiaro già dal 1943. La disparità di forze militari e di capacità produttiva era impressionate. A questo si aggiungono le cocenti sconfitte in Africa e di Stalingrado, nella quale un’intera armata tedesca è accerchiata e distrutta dalle truppe sovietiche. Tuttavia, con un incredibile colpo di coda, la Germania riesce a far ritardare la sconfitta finale di ben due anni. Si tratta però di una cieca ed inutile resistenza all’ultimo uomo, che comporta solamente un vertiginoso innalzamento dei morti civili e militari, oltre alla distruzione delle città tedesche.
Dopo lo sbarco in Normandia del giugno 1944 e la successiva liberazione della Francia, la Germania è stretta in una morsa. Ad ovest gli anglo-americani, ad est i sovietici. Quest’ultimi a metà aprile giungono a Berlino, strenuamente difesa dalle ultime truppe rimaste e dagli stessi cittadini quartiere per quartiere. Il 2 maggio 1945, però, anche la capitale si arrende. Fra il 30 aprile e il 1 maggio si erano poi tolti la vita alcuni dei maggiori gerarchi, dal Führer sino a Goebbels, ministro della propaganda, con le relative famiglie.
All’inizio di maggio del 1945, dunque, in territori ancora sotto controllo tedesco si limitavano alla Norvegia meridionale, alla Danimarca, alla Boemia, all’Austria e ad alcune forze rimaste isolate a Creta, in Lettonia, in Italia settentrionale e in Francia. L’8 maggio 1945, dunque, l’Alto Comando Tedesco si risolse a sottoscrivere la resa incondizionata di tutte le forze tedesche ancora in attività. Da quel momento, fino al 1949 la Germania sarà sottoposta all’amministrazione degli Alleati, suddivisa in quattro zone di occupazione (sovietica, britannica, francese e statunitense).
L’8 maggio ricorre ancora oggi la “Festa della Vittoria” presso diversi paesi vincitori della guerra. In Russia, tuttavia, si festeggia il 9 maggio. Questo perché la resa tedesca entrò ufficialmente in vigore alle ore 23.01, secondo il fuso orario dell’Europa centrale. A Mosca però, il cui fuso orario è due ore avanti rispetto a Berlino, erano già le 01.01 del 9 maggio.