Almanacco dell’8 luglio, anno 1853: il Commodoro Matthew Perry sbarca in Giappone cambiandone la storia per sempre. Siamo nel periodo Edo dello shogunato Tokugawa, periodo noto come sakoku. Il termine indica il regime di autarchia assoluta praticata per ben 212 anni e interrotta proprio da tale evento.
Oggi il mondo nipponico e la sua affascinante cultura attira milioni di turisti da tutto il mondo e diffonde i suoi prodotti tradizionali in tutto il globo. Nell’epoca di cui ci occuperemo non era assolutamente così. Il Paese del Sol Levante era un mondo chiuso e quasi intangibile, almeno fino a quando non fu espressamente minacciato dagli USA.
Il periodo di autarchia comincia con un editto dello shōgun Tokugawa Iemitsu nel 1641 che non chiudeva definitivamente il Giappone ai contatti col mondo, ma li regolamentava molto severamente. Il termine sakoku è però successivo, coniato nel 1801 da da Shitsuki Tadao nella sua opera Sakoku-ron.
L’8 luglio del 1853, il Commodoro Matthew Perry e le sue storiche Navi Nere, interruppero brutalmente questo approccio politico e commerciale giapponese. Le richieste erano nette e decise: il Giappone si doveva aprire al traffico e agli scambi con gli USA. Storica e famosa è anche la grande impressione che fecero le navi da guerra americane che incenerendo grandi quantità di carbone emettevano un fumo densissimo e scurissimo.
Sembrava fosse arrivata la morte, e sembrava avere un ultimatum in mano. I nipponici, giustamente impauriti e consci di non poter reggere un confronto bellico, lasciarono approdare la flotta di Perry al porto di Uraga. Qui il comandante scese, lasciò la lettera del governo americano e salpò per la Cina. Con la promessa di tornare per avere una risposta.
Il Commodoro si fece un po’ attendere, ma alla fine tornò, col doppio delle navi a incutere ancora maggiormente timore, nel marzo dell’anno successivo. Il Giappone non poté che accettare la proposta che si concluse con la firma della Convenzione di Kanagawa il 31 marzo 1854. Iniziava una nuova pagina di storia nipponica. Una pagina imposta con la forza dagli USA.