Almanacco dell’8 agosto, anno 870: Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, rispettivamente sovrani dei Franchi orientali ed occidentali, concludono il trattato di Meerssen. Con l’accordo dell’870 i due re, figli di Ludovico il Pio, si spartirono la Lotaringia del defunto nipote Lotario II, venuto a mancare un anno prima. Buona parte della storiografia occidentale si riferisce al concordato dell’8 agosto 870 come “Terza grande spartizione francese”. Le prime due avvennero nell’843 (trattato di Verdun) e nell’855 (trattato di Prüm).
Alla morte di Lotario II, l’eredità sarebbe dovuta spettare al figlio Ugo, benché dichiarato illegittimo dall’allora pontefice Nicola I. Dunque si considerò il fratello minore Ludovico II d’Italia, detto il Giovane, come legittimo erede della Lotaringia. Quest’ultimo era impegnato in una campagna contro l’Emirato di Bari, perciò impossibilitato a presenziare agli accordi per il lascito.
Come anticipato, ne approfittarono gli zii Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, i quali si accordarono per la spartizione già tra l’868 e l’869. Il trattato di Meerssen de facto andò a sostituire quello di Verdun, sottoscritto 27 anni prima. Le proteste di Ludovico II re d’Italia e Provenza, sostenute persino da papa Adriano II, a poco servirono.
Per quanto la suddivisione della Lotaringia fu netta e concordata secondo precise indicazioni geografiche (ad esempio si stabilì come il confine tra i due regni dovesse passare per i fiumi Mosa, Ourthe, Mosella, Saona e Rodano), parte del territorio settentrionale – grossomodo la costa frisone – era sotto il controllo norreno. Ragion per cui ne risultò, almeno in alcuni casi, una spartizione solo sulla carta.
A nord Ludovico il Germanico ricevette una grande porzione dell’Austrasia di Lotario (con Aquisgrana, Metz e la Frisia). Carlo il Calvo si appropriò della Bassa Borgogna (Lione, Vienne e Besançon), grazie alla quale poté stabilire una continuità territoriale con l’Italia Settentrionale. Ricordate Ugo, il figlio “bastardo” di Lotario? Bene, egli dovette accontentarsi dell’inconsistente Ducato d’Alsazia.
L’accordo dell’8 agosto 870 non durò più di 10 anni. Quando anche Ludovico il Germanico si spense nell’876, Carlo il Calvo, degno della porpora imperiale, attaccò la Lotaringia orientale del nipote Ludovico il Giovane. La campagna fu fallimentare per Carlo, ma permise a Ludovico di avanzare pretese sull’intera Lotaringia, che finalmente divenne parte integrale della Francia orientale (trattato di Ribemont, 880).