Almanacco del 7 novembre, anno 1659: Francia e Spagna siglano la Pace dei Pirenei. Il contesto è quello del conflitto franco-spagnolo, appendice ultima della Guerra dei Trent’Anni. Nel 1648, infatti, Madrid aveva siglato gli accordi di Westfalia con le altre potenze coinvolte nel trentennale conflitto, ad eccezione proprio dei francesi. Gli spagnoli avevano infatti compreso la loro egemonia sul continente europeo sarebbe dipesa dall’esito dello scontro con la Francia. Era perciò necessario surclassare il rivale, ma non andò proprio così. Anzi, proprio la Pace dei Pirenei certificò il declino di Madrid. Vediamo perché.
La Spagna era scesa in campo al fianco dei cugini austriaci nella Guerra dei Trent’Anni per difendere il cattolicesimo minacciato, in Germania, dall’avanzata del protestantesimo e per ribadire ancora una volta chi fosse a comandare. Il mondo filo-papale prospettava che un sostegno armato alla loro causa giungesse anche dalla Francia, l’altra grande potenza cattolica. Tuttavia, il cardinale Richelieu, primo ministro di re Luigi XIII, perseguendo i suoi disegni di egemonia francese sul continente, sperava invece in un logoramento delle asburgiche Austria e Spagna, eterne rivali della Francia.
Perciò, dapprima sostenne finanziariamente l’Unione evangelica tedesca e gli svedesi di Gustavo II Adolfo e poi dichiarò guerra proprio a Madrid e Vienna, determinando un deciso spostamento degli equilibri del conflitto a sfavore degli Asburgo. Gli spagnoli furono sonoramente battuti a Rocroi dai francesi del Gran Condé nel 1643. Ma come dicevano in apertura, la Spagna non aveva nessuna intenzione di cedere il passo alla Francia e quindi nel 1648 si rifiutò di siglare la pace con Parigi, prolungando il conflitto di altri dieci anni.
Tuttavia, la Francia si alleò con l’Inghilterra e, nonostante una rivolta interna che fu assai difficile sedare, riuscì a portare vittoriosamente a termine il conflitto. La Spagna, dopo un’altra dura sconfitta nella battaglia delle Dune (1658) si convinse che non ci fosse più nulla da fare. Il 7 novembre 1659, dunque, fu siglata la pace fra le due potenze.
L’accordo decretava acquisizioni francesi a nord a danno dei Paesi Bassi spagnoli (Fiandre meridionali e Artois) e a sud a danno della Catalogna (Rossiglione). Inoltre si decise che l’Isola dei Fagiani, situata nel Golfo di Guascogna a ridosso del confine, divenisse un codominio franco-spagnolo. Infine, un’altra clausola prevedeva il matrimonio fra Maria Teresa d’Asburgo, figlia del re di Spagna Filippo IV, e il re di Francia Luigi XIV. Questa unione matrimoniale si sarebbe rivelata cruciale per la monarchia ispanica. Quando infatti, nel 1700 Carlo II, fratellastro di Maria Teresa, morì senza eredi diretti, a succedergli fu Filippo V di Borbone, nipote di Luigi XIV.