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Accadde oggi. 6 marzo

Accadde oggi: 6 marzo

Almanacco del 6 marzo, anno 1280: il 47° doge di Venezia, Jacopo Contarini, ormai vecchio, abdica. Fu il successore di Lorenzo Tiepolo, che si guadagnò l’inimicizia dei patrizi veneziani che avevano fatto introdurre delle restrizioni al dogato. Quasi cinque anni rimase in carica il Contarini, una personalità politica debole per giunta affaticato dall’età avanzata.

Accadde oggi. 6 marzo

Probabilmente Jacopo Contarini era figlio di un certo Domenico, consigliere ducale appartenente alla galassia del patriziato veneziano. Circa gli altri familiari, si sa che Jacopo sposò una certa Jacobina dalla quale ebbe almeno tre figli. Più nutrite sono invece le notizie politiche sul suo conto.

Grazie alla sottoscrizione di un atto ufficiale sappiamo che nel 1247 ricopriva la carica di iudex et consiliator, nel 1252 quella di consigliere ducale e nel 1260 quella di advocator comunis. Fu uno dei quattro legati che Venezia inviò in occasione dell’elezione di papa Urbano IV nel 1261. Venne inviato a Costantinopoli presso l’imperatore Michele VIII Paleologo nel 1265 per concludere una tregua, ma fallì. La tregua si sarebbe raggiunta grazie all’azione di altri ambasciatori alcuni anni dopo ma in ogni caso l’evento non compromise la sua scalata al vertice.

6 marzo, monta con doge

Il risentimento per il comportamento fin troppo signorile del doge Tiepolo aveva portato il patriziato della città a decidere per delle restrizioni. Per arginare il problema si rese il feudo impossibile da ereditare per sé o per i propri figli, e si impose l’obbligo di imparzialità. Altre condizioni che regolamentavano l’accesso alla carica era quella di avere una moglie veneziana. Contarini divenne doge il 6 settembre 1275.

La Serenissima si apprestava a vivere degli anni durissimi, tra una logorante carestia e una conseguente pestilenza, un terremoto e i conflitti con Ancona e Capodistria. La situazione sul fronte bizantino rimaneva tesa e Genova continuava ad attaccare le navi mercantili. Naturalmente in questo clima la criminalità aumentò e si rese necessario potenziare l’attività dei Signori della Notte e i Cinque alla Pace.

6 marzo, stemma contarini

Il doge Contarini attanagliato dalle infermità che l’età avanzata gli procurava, divenne sempre più trasparente negli affari di Stato. Costretto a letto, impossibilitato a partecipare alle riunioni, a sostituirlo spesso interveniva il consigliere Niccolò Navaglioso. Non potendo resistere oltre il 6 marzo 1280 il doge di Venezia rassegnava le proprie dimissioni e si apprestava a vivere l’ultimo mese prima della morte.