Almanacco del 6 maggio, anno 1851: John Gorrie brevetta il frigorifero. Uno strumento ormai largamente diffuso nelle case di ognuno di noi fa la sua prima, timida comparsa. In verità vi erano già stati altri progetti simili e già dall’antichità si utilizzavano diversi metodi di refrigerazione. Quello di cui vi parleremo oggi però è l’inizio “ufficiale” di un cammino che arriva fino a giorni nostri.
Non possiamo che partire dall’etimologia del termine, chiaramente di derivazione latina. Il nome frigorifero nasce dall’unione dei due termini latini frigor e fero. Mentre la prima delle due parole indica appunto il freddo, la seconda è un verbo irregolare che indica l’atto di portare.
Parlando di storia quotidianamente, spesso e volentieri si ignorano tante piccole innovazioni, come quella in questione. In questo caso specifico si tratta di un vero e proprio balzo in avanti. La conservazione di alimenti a lunga durata all’interno delle abitazioni fu una vera e propria svolta epocale. In Italia divenne addirittura uno dei simboli del Boom economico degli anni ’50.
Ritorniamo alla intricata questione dei brevetti. Quello di Gorrie di cui sopra, è il primo conservato e conosciuto integralmente. In realtà però, 16 anni prima e precisamente il 14 agosto del 1835, l’inglese Jacob Perkins ne presentò uno simile. Di questo però si conserva attualmente solo il testo, motivo dell’attribuzione allo statunitense del merito dell’invenzione.
Nella “conquista del freddo“, come viene chiamato il processo di invenzione e miglioramento di tali elettrodomestici, innovazioni e migliorie si alternarono continuamente. Altri protagonisti furono infatti, sempre nello stesso secolo: Windhausen, Reece e Tellier. Questi, a differenza di Gorrie, crearono un sistema di ricircolo del gas prodotto dal frigorifero.
Nel corso del secolo successivo, e di quello in divenire attualmente, le migliorie continuano ad avvicendarsi velocissimamente. Oggi siamo molto lontani e molto più avanti rispetto al 1851, però non dimentichiamoci da dove siamo partiti.