Almanacco del 6 giugno, anno 1944: esattamente 80 anni fa, le truppe anglo-americane iniziano le operazioni di sbarco sulle coste della Normandia, nella Francia settentrionale. Si avvia così l’Operazione Overlord, volta alla creazione di una testa di ponte alleata in Francia in modo tale da aprire un secondo fronte in Europa occidentale. E’ il D-day, un giorno destinato a cambiare per sempre il corso della Storia.
Nel 1944 é ormai chiaro a tutti che la vittoria della coalizione alleata sia solamente una questione di tempo. La disparità di forze e di capacità produttive fra i due schieramenti è troppo grande. Tuttavia, Germania e Giappone lotteranno strenuamente fino alla fine, rimandando il successo finale di parecchi mesi. Per quanto riguarda il teatro europeo, fra le potenze alleate quella maggiormente impegnata contro il Reich è l’Unione Sovietica, con grande consumo di risorse umane e materiali. Stalin chiede quindi agli alleati anglosassoni l’apertura di un secondo fronte in Europa oltre a quello in Italia che allenti la pressione tedesca sull’URSS.
Si decide dunque che l’apertura del secondo fronte sarebbe dipesa dalla riuscita di un’operazione anfibia in Francia settentrionale. L’intero fronte occidentale è protetto dal lunghissimo sistema di difese tedesco noto come Vallo Atlantico, che dalla Norvegia settentrionale giunge fino al confine franco-spagnolo. Il Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force, l’organo deputato alla direzione del piano di sbarco, è conscio di quanto sia difficile penetrare un simile sistema di difesa e perciò vaglia l’intera costa francese affacciata sulla Manica alla ricerca del luogo migliore. L’area di Calais è la più vicina alle coste britanniche e al confine occidentale della Germania. Proprio per questo, è il punto in cui i tedeschi si sarebbero maggiormente aspettati un attacco alleato e perciò viene scartato. La scelta infine ricade sul Calvados, la regione a sud-ovest della penisola del Contentin, in Normandia, dove le difese tedesche sono più deboli.
La preparazione allo sbarco comporta anche una vastissima opera di disinformazione per impedire al nemico di comprendere l’entità del piano. Per diversi mesi spie doppiogiochiste, falsi messaggi e mendaci esercitazioni riescono ad ingannare i servizi segreti nazionalsocialisti. Il Supremo comando alleato, poi, informa delle operazioni militari anche la Resistenza francese, sua quinta colonna d’oltre fronte, la quale sarebbe insorta in supporto degli anglo-americani. Intanto, l’alto comando delle forze tedesche in Francia è assunto dal feldmaresciallo Erwin Rommel, che già aveva dimostrato il suo valore nella Campagna d’Africa meritandosi l’appellativo di “volpe del deserto”.
All’inizio di giugno è tutto pronto. Poco dopo la mezzanotte del 6 giugno 1944 si aprono le danze con i primi bombardamenti aerei. Ha inizio la più grande operazione anfibia della Storia, alla quale prendono parte oltre 800.000 soldati solamente fra gli anglo-americani. Uno sbarco che costerà diverse vittime, ma che darà la spallata decisiva alla Germania.