Almanacco del 5 settembre, anno 1395: nasce il Ducato di Milano. Grazie al Diploma firmato a Praga da Venceslao di Lussemburgo, re dei Romani e di Boemia, Gian Galeazzo Visconti, già vicario imperiale, diventava Dominus Generalis a Milano. Quest’ultimo, grazie ad un colpo di mano, esattamente dieci anni prima aveva riunificato tutti i possedimenti familiari nelle sue mani, facendosi notare anche all’estero.
Per completezza d’informazione bisogna dire che il Ducato di Milano nacque qualche mese prima, ovvero l’11 maggio dello stesso 1395. Il 5 settembre avvenne semplicemente la ratifica e la celebrazione della stessa nella città meneghina. L’anno successivo, il 13 ottobre del 1396, con una nuova patente, i domini di Gian Galeazzo vennero estesi a tutti i possedimenti viscontei. Milano diventava una grandissima potenza.
Così, agli inizi del ‘400, sotto il Conte di Virtù, appellativo dato a Giangaleazzo a seguito di un titolo portatogli in dote dalla moglie, il neonato Ducato di Milano raggiungeva la sua massima espansione territoriale. Oltre all’intera Lombardia, comprendeva parti di Veneto, Piemonte e importanti città di Toscana e Umbria come Siena, Pisa, Perugia e Assisi.
Ma mentre i territori dei Visconti aumentavano, i membri della famiglia diminuivano, fino ad arrivare a Filippo Maria, l’ultimo dei Visconti morto nell’agosto del 1447. Per ogni morte però, una nascita: sorgeva in quel frangente l’Aurea Repubblica Ambrosiana. Si trattava, de iure, di una forma di governo repubblicano retto da più nobili milanesi. De facto si instaurò il potere del più capace fra di loro: Francesco Sforza.
Al contempo un altro problema grave assillava Milano, oltre all’estinzione della dinastia viscontea: era la Serenissima Repubblica di Venezia che voleva i territori Lombardi. Francesco Sforza approfittò del momento di debolezza e si fece nominare Duca, superando agevolmente l’Aurea Repubblica. La vicenda terminerà solo nell’aprile del 1454, con la Pace di Lodi che metterà d’accordo lo Sforza con Alfonso d’Aragona re di Spagna e con la Repubblica di Venezia.
Il XVI e XVII secolo saranno secoli di progressivo declino per il Ducato di Milano: perse prima Parma e Piacenza, poi il Canton Ticino e la Valtellina. Nel XVIII secolo perse ulteriori territori nella stessa Lombardia e nel vicino Piemonte, avvicinandosi al suo inarrestabile declino. Napoleone e il Trattato di Campoformio daranno il definitivo colpo di grazia, ponendo fine a lunghi secoli di storia ducale milanese.