Almanacco del 5 giugno, anno 1224: Federico II di Svevia fonda l’Università degli Studi di Napoli. Un passo importantissimo nella storia meridionale e italiana tutta, testimone dello spessore anche culturale oltre che politico di un uomo strabiliante. Non a caso passò alla storia come lo “Stupor mundi“, lo stupore del mondo!
Giusto ricordare, in apertura, come non ci sia concordanza degli studi su tale data. Vi sono due correnti di pensiero: gli uni attribuiscono al 5 giugno l’evento, gli altri invece la posticipano di un mese, al 5 di luglio. In ogni caso, in questa data pare arrivò una generalis lictera da Siracusa a firma appunto di Federico II che fondava lo Studium della città. Questo particolare è molto importante, vediamo insieme perché.
Dato che la fondazione avvenne per emanazione e volontà diretta di un imperatore, attestata da questa lettera, si parla dell’Università degli Studi di Napoli come della prima università laica d’Europa. Senza fare digressioni sul contesto politico-religioso del tempo, si tenga in gran conto il fatto che non era per nulla scontato quanto avvenne a Napoli.
Ma non fu solo questo l’elemento pionieristico introdotto da Federico, anzi, il meglio arriverà dopo. Nel sistema medievale, gli studenti, di solito, pagavano i loro docenti. Questo non avveniva minimamente nel sistema previsto dallo svevo. Qui era direttamente lui a retribuire i docenti e a provvedere alla formazione di cittadini che poi lo avrebbero servito con una cultura maggiormente accresciuta.
Inoltre, per gli studenti meritevoli, erano previste una serie di altre agevolazioni. Oltre a tutele e garanzie varie (sempre molto innovative), quest’ultimi godevano di alloggi e prestiti nel caso in cui ne avessero bisogno. Federico, al contempo, vietò la frequentazione di università straniere, come quella di Bologna (più antica) per favorire la frequenza in loco e vietò, al contempo, di offrire gli stessi insegnamenti universitari al di fuori dello Studium.
Insomma, incentivò, con le buone e con le cattive, la sua di Università. Fu un grande passo per l’avvio di una gloriosa storia che continua tutt’oggi. Tra alterne fortune infatti, quella che è una delle più antiche università del mondo, mantiene ancora oggi una costante attività intellettuale. Ah, ancora oggi porta il nome del suo fondatore, come poteva essere altrimenti?