Almanacco del 31 ottobre, anno 475 d.C.: viene proclamato (l’ultimo) imperatore romano d’occidente Romolo Augusto. Solamente l’anno dopo avverrà la sua deposizione e la fine convenzionale di Roma, o almeno quella occidentale. Ma sono anni convulsi e difficili da riassumere in poche righe, quindi vediamo insieme qualcosa di più approfondito su tale figura e su questo periodo nefasto per il centro del mondo antico.
Romolo Augusto nasce nel 465 circa, dal magister militum Flavio Oreste, un barbaro della Pannonia, e da madre ignota. Ma come arriverà dunque sul trono? Già qui la faccenda si complica leggermente. Sul soglio imperiale d’Occidente vi era Giulio Nepote, nominato da Leone I e Zenone (omologhi sul trono d’Oriente).
Nepote rimosse in seguito il magister militum dell’Occidente, Ecdicio e nominò al suo posto un certo Oreste, vi dice qualcosa? Esatto, si tratta del padre di Romolo che, scacciando con la forza lo stesso imperatore (che si rifugiò in Dalmazia), dopo due mesi nominò imperatore il figlio, nostro protagonista odierno. Il 31 ottobre, una volta ottenuto l’indispensabile appoggio dell’esercito, Oreste nominò suo figlio ufficialmente Imperatore Romano d’Occidente.
Chiaramente, a 12 o 14 anni, le fonti non sono precise al riguardo, Romolo non aveva il carisma e le conoscenze per guidare un impero già in difficoltà. La guida fu assunta dal padre, Oreste, che coniò un’ingente quantità di monete in tutta “Italia” e anche fuori da essa. Ma i problemi derivavano dalle terre, dal loro controllo effettivo e dalle richieste sempre più pressanti delle popolazioni barbariche.
In particolare si tratterà di Eruli, Sciri e Turcilingi, che chiedevano delle terre nella Penisola. Romolo, o meglio Oreste, rifiutarono vistosamente la richiesta, ottenendo un effetto catastrofico. I barbari si riunirono ed elessero come loro re Odoacre, divenendo ancora più temibili. Siamo sulla soglia del baratro, un passo e l’impero sprofonda. E quel passo arrivò da lì a breve, l’anno successivo.
Nel 476 d.C. Odoacre arrivò a Pavia, dove si era nel frattempo rifugiato Oreste, lo catturò e lo condusse a Piacenza, dove trovò la morte, chiaramente giustiziato. Subito dopo i barbari volsero verso Ravenna, dove uccisero Paolo, fratello di Oreste, e depose il giovanissimo Romolo Augustolo. Dopo di lui nessuno salì più al soglio imperiale d’occidente, quindi lo si considera, difatti, l’ultimo imperatore romano, almeno della parte ovest dell’immenso impero.