Almanacco del 30 luglio, anno 762 d.C.: viene fondata la città di Baghdad, ancora oggi capitale dell’Iraq. Si tratta di un momento a dir poco importante per la storia mediorientale che avrà risvolti storici immediati e successivi. Ad oggi si tratta ancora della seconda città più grande dell’Asia sud-occidentale, dopo Teheran, capitale del vicino Iran.
Iniziamo, come solitamente facciamo, dal nome. Baghdad, che in arabo risulta بغداد (tranquilli, non lo sappiamo leggere nemmeno noi) significa letteralmente “Città della pace“. In periodo abbaside il nome era Madīnat al-Salām, mentre italianizzato risultava come “Baldacco/a, Baldracca o Badruc“. Eh si, una trasposizione leggermente comica.
La sua fondazione, come detto in apertura, comincia il 30 luglio del 762 d.C., ma prosegue per 5 lunghi anni, fino al 767 d.C. A volerla fortemente fu il califfo Al-Mansur, ma perché? Come spesso accadeva in epoca Medievale, ma anche in tempi molto più recenti, un cambio al potere comportava diversi altri cambiamenti. Anche in questo caso fu così.
Con l’affermazione della dinastia Abbaside ci fu dunque il trasferimento dalla vecchia capitale di Damasco alla nuova Baghdad. Iniziava a sorgere quello che sarebbe diventato un importantissimo centro di scambi e di potere per l’intera area mediorientale. Il punto della sua costruzione non fu nemmeno totalmente casuale, ma anzi l’esatto contrario.
La nuova città sorgeva sulle rovine di un vecchio villaggio persiano e, soprattutto sulla riva del Tigri. I fiumi, come ben sappiamo, erano latori di grandi ricchezze e potere poiché consentivano spostamenti facili e veloci ed entrate ingenti. Ma oltre allo sconosciuto villaggio sulle cui rovine si ergeva, Baghdad aveva anche dei vicini molto illustri. Nei suoi pressi c’era la famosa Seleucia al Tigri e sulla riva opposta dell’immenso fiume sorgeva Ctesifonte, capitale dell’impero persiano.
Chiudiamo con una particolarità della città protagonista di oggi. Baghdad sorgeva con un immenso muro circolare che attorniava la residenza califfale e gli uffici ad essa annessi. Divenne dunque con il tempo anche un esempio urbanistico di quella che si definisce una “Triplice cinta sacra“. Insomma, una città ancora di tutto rispetto che sorse praticamente già grande e importante.