Almanacco del 3 agosto, anno 1492: Colombo salpa alla ricerca delle Indie, trovando lungo il suo cammino tutt’altro e scrivendo una pagina, e forse anche un capitolo, di storia. Il 1492 è uno degli anni più importanti della storia, ancora oggi utilizzato come convenzionale spartiacque tra l’evo di mezzo e la prima età moderna, anche perché nello stesso anno termina la Reconquista e muore Lorenzo il Magnifico. Un anno denso insomma, ma noi ci concentreremo su Cristoforo Colombo ed il suo viaggio.
Manca ancora mezz’ora all’alba di quel 3 agosto, il sole di un nuovo giorno di gloria e di fama sta sorgendo, la luce illuminava la via. Colombo aveva raggiunto 90 membri di equipaggio, aiutato nel reclutarli da Martin Pinzón, uomo che godeva di ottima fama in proposito. C’era poi il pilota, Juan de la Cosa, Luis de Torres come interprete e Diego de Arana come ufficiale di polizia della flotta.
Era tutto pronto insomma, le proverbiali tre imbarcazioni stavano per salpare verso la gloria eterna. E no, non si trattava di tre caravelle, come spesso si crede: mentre la Niña, la Pinta corrispondevano a questo identikit, la Santa Maria era una caracca (Nau in portoghese). Quest’ultima era un veliero di grandi dimensioni tipico del Medioevo lusitano e genovese, utilizzato per lunghi viaggi.
Come sopra accennato, ancor prima del sorgere del sole, a mezzora dall’alba, Cistoforo Colombo salpò da Palos de la Frontera. Un comune di poco più di 8.000 abitanti oggi, situato in Andalusia, nel sud della Spagna. La Niña, la Pinta e la Santa Maria prendevano il largo. Iniziava un viaggio ricchissimo di emozioni e di avventura (e di momenti delicatissimi…), senza dimenticare i viveri necessari e le mercanzie da scambiare con eventuali indigeni.
Trascorso oltre un mese di viaggio, la notte del giorno 11 ottobre 1491, nel diario di bordo Colombo scrisse di aver avvistato in lontananza una luce. Una luce “como una candelilla que se levava y se adelantaba“. Erano vicini a terra, lo sentivano e ora lo vedevano anche, stremati dopo un mese di viaggio. Il giorno seguente, il giorno 12 ottobre, Colombo scese, con due altri ufficiali, presso la baia di Fernandez. Il posto, chiamato dagli indigeni Guanani, diventerà, nell’atto di preso possesso, San Salvador.
Da li in poi cominciò l’esplorazione, dopo un’accoglienza calorosa da parte dei nativi Taino di etnia Arawak. I risultati saranno deludenti. Colombo non trovò le ricchezze descritte da Marco Polo e tornò indietro. Il viaggio di ritorno comincerà, dopo un attacco subito da una tribù di indigeni, il 16 gennaio del 1493. Ma questa, e gli altri viaggi, sono totalmente altre storie.