Almanacco del 25 giugno, anno 1183: presso la cittadina sveva di Costanza l’imperatore Federico Barbarossa e i delegati della Societas Lombardiae, meglio nota come Lega Lombarda, siglano la pace. Il contesto è quello della lotta fra il Sacro Romano Imperatore e i Comuni dell’Italia settentrionale, sfociato nella Battaglia di Legnano. I Comuni avevano ottenuto una sorprendente vittoria e si sedevano al tavolo con il coltello dalla parte del manico. L’imperatore si vedeva costretto a chinare il capo e a scendere a compromessi.
La disputa fra l’imperatore e le città del Nord Italia traeva origine nelle cospicue libertà di cui i centri cittadini si erano appropriati nel corso dei secoli senza l’autorizzazione imperiale. Ad esempio, avevano cominciato a non sottostare più ai funzionari di nomina imperiale ma a nominare propri governatori, i consoli. e a battere monete proprie. Come ho detto in precedenza, la lotta che ne scaturì portò alla vittoria della Lega Lombarda sostenuta dal pontefice, Alessandro III. Lo sconfitto Federico Barbarossa, quindi, aveva incontrato a Venezia il Papa con la volontà di ricomporre il dissidio con la Chiesa e con i Comuni. L’accordo stretto nella città lagunare conteneva una cessazione delle ostilità della durata di sei anni al termine dei quali si sarebbe dovuta sottoscrivere l’intesa definitiva. Alessandro III muore nel 1181 e il 25 giugno 1183 a Costanza si sancisce la pace fra Impero e Comuni.
Federico riconobbe formalmente i diversi poteri acquisiti dalle città fra cui quello di nominare propri consoli, i quali però per esercitare dovevano prestare giuramento vassallatico all’Imperatore. In questo modo, pur concedendo molti, riuscì anche ad imporre la fedeltà alla figura dell’Imperatore prevista dal sistema vassallatico. Federico acconsentì anche alla riduzione dei tempi di sosta nelle città italiane. Venivano così notevolmente ridotti gli oneri di mantenimento sostenuti dalla città prescelta quale luogo di soggiorno dell’imperatore e della sua corte durante i loro viaggi lungo la penisola.
Riconobbe inoltre la legittimità della Lega Lombarda e la possibilità per i Comuni di costituirla e di scioglierla a loro piacimento. Il testo del trattato elencava inoltre le città avverse a Federico e quelle a lui favorevoli. Queste ottenevano la garanzia di non avere nessuna ritorsione da parte della Lega.