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Accadde oggi: 24 novembre

Accadde oggi: 24 novembre

Almanacco del 24 novembre, anno 1642: l’esploratore olandese Abel Janszoon Tasman diviene il primo europeo ad avvistare la Terra di Van Diemen, ribattezzata due secoli dopo “Tasmania”, in onore del suo scopritore. In realtà la scoperta dell’isola fu il frutto di un errore di calcolo nello stabilire la rotta di navigazione. La missione sperava di proseguire lungo la costa meridionale dell’Australia, procedendo a cabotaggio, ma finirono per allontanarsi e, appunto, scoprire l’isola a sud delle terre australiane.

Accadde oggi: 24 novembre

La spedizione esplorativa vantò la presenza di due grandi vascelli, l’Heemskerk e lo Zeehan, entrambi di proprietà della VOC (Vereenigde Oost-Indische compagnie, ossia Compagnia olandese delle Indie Orientali). I vertici della VOC posero a capo delle operazioni l’esploratore Abel Tasman, trentanovenne ex capitano di un mercantile, abile cartografo e uomo dotato di un sopraffino senso della posizione. Ironia della sorte: fece la più grande scoperta della sua carriera sbagliando rotta.

24 novembre viaggi di Tasman

Tasman rispondeva delle sue azioni al governatore generale delle Indie orientali olandesi, la massima autorità nei domini coloniali. Il detentore dell’ufficio all’epoca era Anthony van Diemen. In suo onore, Tasman rinominò l’isola scoperta il 24 novembre 1642 “Terra di Van Diemen” (Anthoonij van Diemenslandt). Nelle pagine del diario personale di Tasman si può ancora oggi leggere:

«Questa terra è la prima che abbiamo incontrato nel Mare del Sud e poiché non è ancora nota a nessun europeo, l’abbiamo chiamata Terra di Anthony van Diemens, in onore del Governatore Generale, il nostro illustre maestro, che ci ha mandato a fare questa scoperta. Le isole circostanti, tutte quelle che ci erano note, le abbiamo chiamate con il nome degli Onorevoli Consiglieri dell’India».

24 novembre Heemskerk e Zeehan

Per cinque giorni, dal 24 al 29 novembre, le due imbarcazioni circumnavigarono l’isola. In primo luogo si accorsero così facendo di non aver scoperto l’estrema propaggine a sud dell’Australia, bensì un’isola. Il 2 dicembre finalmente Tasman individuò un punto idoneo per l’ancoraggio, dove oggi si trova Blackman Bay. L’esplorazione della parte sud-ovest durò l’intera giornata, con gli uomini che consegnarono a Tasman un resoconto della spedizione. Il capitano annotò sul diario:

24 novembre diario di Tasman

«La terra era alta, pianeggiante e ricoperta di vegetazione (non coltivata, ma che cresceva naturalmente per volontà di Dio). C’era del buon legname, ma l’acqua che trovarono non era abbastanza profonda da riempire i barili, perché il corso d’acqua era così basso che l’acqua poteva essere immersa solo con delle ciotole. Ciò era impraticabile in vista della quantità di acqua che dovevano portare a bordo».

24 novembre baia del miele, Tasmania

Tasman non sbarcò e rimase sempre a bordo dell’Heemskerk. I marinai non si imbatterono in nessun nativo, anche se qualche traccia di attività antropica la notarono. Le cortecce intagliate con strumenti affilati lasciarono intendere la presenza umana sull’isola. Dopo qualche giorno di attesa, le due navi della VOC ripresero il largo. Di lì a pochi mesi Abel Janszoon Tasman avrebbe scoperto – suo malgrado… – Nuova Zelanda e isole Figi. Per un nuovo approdo europeo in Tasmania si sarebbe dovuto attendere ancora un altro secolo.