Almanacco del 22 agosto, anno 1864: viene ratificata la Convenzione di Ginevra e nasce la Croce Rossa. Per correttezza è giusto dire che in questa data si firmò solo la prima delle Convenzioni di Ginevra, che sono una serie di atti formanti un corpo giuridico di diritto internazionale noto anche come “diritto di Ginevra” o “diritto delle vittime di guerra“.
In tutta questa vicenda rientra anche e soprattutto la nostra Penisola. L’iniziativa nasce infatti dalla volontà di Jean Henri Dunant, un filantropo svizzero che assisté alla Battaglia di Solferino e San Martino. Quest’ultime rientrano nel contesto della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana dall’Impero Austriaco. Proprio a seguito degli orrori qui osservati, Dunant smosse la propria coscienza.
La disorganizzazione dei soccorsi durante la battaglia sopra citata e l’orrenda carneficina perpetrata, aveva già portato Dunant a formare, nel 1863, il Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti. Detto anche Comitato dei cinque, sarà il predecessore della moderna Croce Rossa. In quello stesso anno organizzò una conferenza a Ginevra che sarebbe rimasta nella storia.
Ottenne la partecipazione di 18 rappresentanti di ben 14 paesi che aderirono al suo movimento e firmarono la Prima Carta Fondamentale. Si trattava della base, del sostrato fondamentale del Movimento Internazionale della Croce Rossa. Ma torniamo ora al nostro argomento principale, anche se fortemente collegato a quanto detto ora.
Quel 22 agosto del 1864 viene firmata la prima carta di una lunga serie, nota come “Convenzione per il miglioramento delle condizioni dei militari feriti in guerra“. Questo perché ci furono, nella Battaglia di Solferino, oltre 40.000 feriti, sciolti da qualsiasi legge di tutela e aiuto. All’epoca infatti una ferita sul campo di battaglia era spesso una condanna a morte certa, dato che i feriti non ricevevano cure immediate e i loro corpi rimanevano a lungo sui campi di battaglia.
La Prima convenzione stilò dunque un programma volto a salvare quante più vite possibili. Trattava anche un’altra questione importante: la protezione dei civili che portavano i soccorsi sul campo. Infine si decise l’emblema ufficiale dell’associazione: Una croce rossa su sfondo bianco, il contrario della bandiera della Svizzera. Tutti gli edifici contrassegnati da questo simbolo erano al riparo da attacchi, almeno teoricamente. Si pose dunque un primo, importantissimo, tassello per il miglioramento delle condizioni di guerra.