Storia Che Passione
Accadde oggi: 21 febbraio

Accadde oggi: 21 febbraio

Almanacco del 21 febbraio, anno 1992: il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, forte della risoluzione n. 743 e volenterosa di «creare le condizioni di pace e sicurezza necessarie per raggiungere una soluzione complessiva della crisi jugoslava» istituisce la Forza di protezione delle Nazioni Unite, meglio nota con l’acronimo UNPROFOR. Fu la genesi della più imponente e costosa operazione dei caschi blu nella storia. Nessuno, o quasi, si sarebbe potuto aspettare la pioggia di critiche che di lì a qualche anno avrebbe colpito l’ONU e la sua principale missione di pacekeeping.

Accadde oggi: 21 febbraio

Con la morte di Tito nel 1980, la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia entrò in un’interminabile spirale di crisi. Essa fu ravvisabile a più livelli: politica e sociale, non ultima economica e dunque produttiva. I malumori manifestati dalle diverse nazionalità componenti la Federazione, fino ad allora tenuti a bada da una figura simbolica e carismatica quale era Tito, vennero sempre più a galla, sfociando nei primi anni ’90 in delle vere e proprie secessioni. Le prime a compiere il grande passo furono Slovenia e Croazia. La Serbia – detentrici delle redini jugoslave – reagì, schierando l’esercito federale jugoslavo (Jugoslovenska narodna armija, JNA) e richiamando alle armi tutte le componenti ancora fedeli all’unione; vedasi il caso dei serbo-bosniaci. All’orizzonte si scorgeva una guerra violenta, sanguinosa e fratricida.

21 febbraio UNPROFOR

L’ONU, preoccupata per l’escalation del conflitto e per le gravi violazioni dei diritti umani, causate sia da una parte che dall’altra, decise di inviare una forza di peacekeeping con l’obiettivo di stabilizzare le aree di conflitto e proteggere i civili. Questo il contesto in cui nacque l’UNPROFOR. La Forza di protezione delle Nazioni Unite constava di 39.000 uomini provenienti da 38 paesi diversi.

21 febbraio casco blu

Tuttavia non bisogna cadere nel tranello della generalizzazione, perché i caschi blu operarono in modo distinto (ossia con compiti diversi a seconda del luogo) nel corso della guerra nell’ex Jugoslavia. Infatti il mandato iniziale dell’UNPROFOR riguardava essenzialmente il contenimento dell’escalation militare e il mantenimento di un duraturo cessate il fuoco in Croazia. In seguito, a partire dal 1993, con l’aggravarsi della situazione in Bosnia-Erzegovina il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ampliò il mandato. Oltre all’istaurazione delle “zone di sicurezza”, esso previde:

  • La protezione dei convogli umanitari e la distribuzione di aiuti.
  • Il controllo del rispetto delle zone smilitarizzate.
  • Il monitoraggio dei confini e il rispetto degli accordi di pace temporanei.
  • La protezione delle “zone di sicurezza” dichiarate dall’ONU, tra cui Sarajevo, Srebrenica, Tuzla, Bihać, Goražde e Žepa.

Sulla carta il piano poteva apparire ben congeniato. Solo sulla carta, purtroppo. Nell’atto pratico l’UNPROFOR si dimostrò incapace di gestire una situazione così intricata, complessa per sua natura e non interpretabile tramite paradigmi superficiali. Ad un errata capacità di calcolo e previsione, si aggiunsero delle limitazioni intrinseche alla missione di pacekeeping. Alcuni esempi sono ben noti: i caschi blu dovettero obbligatoriamente far fronte a regole d’ingaggio proibitive. Mancò quasi del tutto una coordinazione tra le forze ONU e NATO. Le zone di sicurezza vennero continuamente violate dalle fazioni in guerra senza che i contingenti internazionali potessero farci qualcosa.

21 febbraio zone di sicurezza UNPROFOR Bosnia

Era questione di tempo prima che suddette limitazioni portassero a qualcosa di grave, anzi, gravissimo. Luglio 1995, massacro di Srebrenica. 8.372 bosgnacchi (bosniaci musulmani) trucidati dal VRS (esercito serbo-bosniaco) con la complicità dei caschi blu olandesi, rei di non essere intervenuti a difesa dei civili. La notizia fa il giro del mondo, per l’ONU è il baratro assoluto.

Dalla sua istituzione del 21 febbraio 1992, alla sua dismissione/accorpamento con la NATO nella tarda estate del 1995, l’UNPROFOR riportò minimi successi e tanti, troppi fallimenti. Per quanto la risoluzione n. 743 del 21 febbraio ’92 si facesse carico di una lodevole iniziativa di pace, i fatti dimostrarono la fragilità dell’ONU in quanto forza d’intervento globale. Una lezione che ancora oggi conserviamo.