Almanacco del 21 dicembre, anno 1988: a bordo di un aereo della Pan American World Airways scoppia improvvisamente una bomba. È il panico più totale, nessuno capisce più cosa stia succedendo. Sui cieli della Scozia, precisamente sopra la cittadina di Lockerbie, nella regione di Dumfries e Galloway è l’inizio di un disastro aereo immane. 270 furono le vittime totali, 259 a bordo e 11 sulla terraferma colpiti dai detriti.
Il particolare più macabro risale però a 16 giorni prima dell’attentato, al 5 dicembre. In questa data uscì un bollettino della FAA (Federal Aviation Administration) e raccontava di una telefonata giunta all’Ambasciata americana ad Helsinki. Un uomo con forte accento arabo diceva che il volo della Pan Am da Francoforte a New York sarebbe esploso in volo. L’avvertimento non era fittizio, purtroppo.
Aggiunse che la bomba sarebbe salita a bordo grazie ad una donna finlandese, corriere inconsapevole e latrice di morte involontaria. Tuttavia la cosa passò stranamente in sordina, lo stato di allarme finì dopo soli due giorni. Col senno di poi questo è uno dei più grandi rimorsi di quei tragici giorni invernali. Solo l’ambasciata americana la prese più seriamente, continuando i suoi controlli, inutilmente.
Si arriva dunque alla tragica data. Il 21 dicembre il volo con la sigla PA103A, un Boeing 747-121 chiamato “Clipper Maid of the Seas” ovvero “Clipper Sirena dei Mari“, parte con lieve ritardo sulla pista 27 L. Erano le 18:25 circa, poco dopo arriverà l’ultima comunicazione radio del volo, quella che chiedeva al centro di controllo aereo di Prestwick il permesso di dirigersi verso l’Oceano Atlantico.
Erano le 19:01, solamente un minuto dopo l’aereo scomparve tragicamente dai radar. La bomba esplose e innescò i 91.000 kg di carburante del Boeing, che volava a circa 804/ km/h. Secondo quanto riportato dal comandante Robin Chamberlain della British Airways, una palla di fuoco colpì il suolo. Secondo quanto segnalato dai sismografici, l’impatto causò addirittura un terremoto di circa 1,6 punti sulla scala Richter.
Nel 1991, dopo 3 anni, arrivò la prima condanna: Abd el-Basset Ali al-Megrahi, capo della sicurezza per Libyan Airways e ufficiale dell’intelligence libica. La pista dell’attentato terroristico fu affiancata da altre due teorie. Una sosteneva si trattasse di un attentato operato dagli iracheni per vendicare l’abbattimento di un loro aereo; l’altra teoria sosteneva che fosse opera di attentatori siriani. In ogni caso, come tragicamente accade sempre in questi casi, l’unica cosa che conta è la vita di oltre 250 persone andata perduta.