Almanacco del 21 aprile, anno 1918: muore il barone Manfred Albrecht von Richthofen, il più grande aviatore di tutti i tempi. Una vita trascorsa in cielo, tra le nuvole e le tempeste, una personalità grandissima che si ricorda meritatamente ancora oggi, a distanza di oltre un secolo. Vediamo insieme la storia del Barone Rosso, eroe fra i suoi uomini e temutissimo, oltre che rispettatissimo, dai nemici.

Il 2 maggio 1892, nel cuore della Slesia, precisamente a Breslavia, nasceva in una casata nobiliare un piccolo baronetto. Era Manfred, secondogenito della nobildonna Kunigunde von Schickfus und Neurdoff e del barone Rittmeister Albrecht Philip Karl Julius von Richtofen. Dopo di lui nascerà un terzo fratello, Lothar, che diverrà altresì aviatore ma non ai livelli di Manfred. Inutile specificare che seguì un’educazione nobiliare e che frequentò con successo l’accademia per cadetti.
Successivamente, completato anche il ciclo di studi alla Reale Accademia Militare di Prussia, fu assegnato come alfiere al I° reggimento Ulani. Iniziava la sua splendida carriera militare, ufficialmente. Nel frattempo la storia fermentava e qualcosa di grande si muoveva: il seme della Prima Guerra Mondiale era pronto a sbocciare in fiori di sangue, morte e terrore. Il Barone Rosso aveva ora il suo teatro e, aperto il sipario, iniziava anche per lui il tremendo spettacolo.

Nel corso della guerra fu protagonista su diversi campi di battaglia e in diverse operazioni. Varcò il confine russo insieme al proprio reggimento, prima di essere trasferito sul fronte occidentale. Combatté dopo anche in Lussemburgo e in Belgio e, come se non bastasse, era presente anche a Verdun. Il barone prussiano si metteva in mostra, diventava sempre più grande.
Solo dopo oltre un anno di conflitto si avvicinò al mondo degli aeroplani. Condusse una prima missione ottenendo un piccolo successo, ma ancora niente di che. Sarà l’incontro con Oswald Boelcke, il più grande aviatore tedesco dell’epoca, a cambiargli la vita. Da quel momento Manfred vorrà pilotare gli aerei e condurre il suo impero alla vittoria. Passati gli esami da pilota fu trasferito in Russia: una vittoria dopo l’altra, fino ad ottenere la croce smaltata di blu, la Blauer Max.

Il 21 aprile del 1918 Manfred partì per un’altra missione. L’ennesima. L’ultima. Insieme a lui c’era suo cugino, Wolfram von Richtofen, e altri 8 aerei. Lo scontro era contro la Royal Air Force inglese. Manfred quando vide il cugino Wolfram in difficoltà corse in suo aiuto, ma si ritrovò subito in un due contro uno a bassa quota. Raggiunto da molti proiettili provenienti da terra, cadde dal cielo, spodestato dal suo regno. Era la fine del Barone Rosso, era la fine di un eroe. Il suo aereo rosso (da cui il soprannome storico) divenne preda di moltissimi soldati che ne volevano un pezzo. Un piccolissimo ricordo di un grandissimo cavaliere del cielo.